Perché Nettuno è blu? Una sostanza all’origine della tonalità del gigante di ghiaccio

Il pianeta ha una composizione simile ad Urano, eppure si caratterizza per una tonalità di blu più forte.

Nettuno è l’unico pianeta del Sistema Solare non visibile ad occhio nudo a causa della sua estrema distanza dalla Terra e l’unico scoperto grazie ad una serie di calcoli matematici nel 1846. A quasi 4,5 miliardi di chilometri dal Sole, il gigante di ghiaccio completa un’orbita completa intorno alla nostra stella una volta ogni 165 anni. L’atmosfera di Nettuno è composta principalmente da idrogeno molecolare, elio atomico e metano. Il colore blu di Nettuno è il risultato del metano nell’atmosfera, lo stesso gas presente su Urano, ma sul quale la tonalità dell’atmosfera risulta più tendente al verde. Perché questa differenza? Su Nettuno il blu risulta più vivido e luminoso, perciò deve esserci una componente sconosciuta che causa il colore più intenso. “Nettuno orbita intorno al Sole al bordo più esterno e la sua atmosfera è composta principalmente da idrogeno ed elio, come altri pianeti gassosi come Giove, Saturno e Urano“, ha spiegato Takahiro Iino dell’Università di Tokyo. “Ciò che distingue Nettuno dagli altri pianeti gassosi è che, secondo studi precedenti, presenta un’abbondanza di acido cianidrico gassoso nella stratosfera superiore.” Gli astronomi hanno analizzato i dati d’archivio raccolti da ALMA il 30 aprile 2016. “L’intensità massima del cianuro di idrogeno è stata individuata intorno all’equatore (circa 1,7 ppb), mentre una minore distribuzione è stata individuata, intorno a 60 gradi sud, dove è circa 1,2 ppb“. Nel calcolo 1 ppb indica la presenza di una molecola di acido cianidrico in 1 miliardo di molecole atmosferiche.

Perché Nettuno è blu? Una sostanza all’origine della tonalità del gigante di ghiaccio

La distribuzione a forma di cintura del cianuro di idrogeno può essere interpretata come l’effetto del trasporto di azoto dalla troposfera di Nettuno tramite la circolazione atmosferica meridionale, o in conseguenza di una fonte esterna come le collisioni cometarie. “Grandi flussi atmosferici – spiegano gli studiosi – possono innescare una distribuzione spaziale disomogenea di molecole nell’atmosfera di un pianeta, come accade per l’ozono nell’atmosfera terrestre. Possiamo ipotizzare come le diverse concentrazioni di acido cianidrico su Nettuno rappresentino una diretta conseguenza della circolazione stratosferica. In pratica il flusso ascendente viene generato nella latitudine media dove l’acido cianidrico è il più impoverito, e quindi trasporta le molecole di azoto, una fonte di acido cianidrico, nella stratosfera. A questo punto le molecole di azoto vengono ulteriormente trasportate all’equatore e al polo sud, producendo acido cianidrico mediante reazioni fotochimiche (a contatto con i raggi solari) nella stratosfera“. Dunque secondo la ricerca è lo stesso movimento atmosferico e la circolazione atmosferica su Nettuno ad indurre la produzione di acido cianidrico nella stratosfera.