La più potente eruzione solare degli ultimi sei anni

Un’esplosione solare di classe X 2.8 è stata registrata la scorsa settimana, rappresentando circa il 5-10% delle eruzioni solari più forti mai registrate. Gli effetti sono stati riscontrati in Sud America e negli Stati Uniti.

Un'immagine del Sole in UV che mostra, tra molte caratteristiche, l'effetto sovraesposto di un flare sul rilevatore

Il momento in cui il flare è stato rilasciato (parte centrale destra del Sole). (NASA/SDO)

La scorsa settimana, è stata registrata la più potente eruzione solare di questo ciclo e la più forte degli ultimi sei anni. Si tratta di un’esplosione di classe X 2.8, la più potente dal 10 settembre 2017 e rappresenta circa il 5-10% delle eruzioni solari più forti mai registrate a partire da novembre 2003. Il Sole si sta avvicinando alla sua massima attività per il Ciclo 25, il ciclo solare attuale, e ci aspettiamo di vedere molti altri eventi energetici.

Le eruzioni solari possono causare blackout radio. Durante un’eruzione solare, vengono rilasciati potenti raggi X e luce ultravioletta che ionizzano gli strati più profondi e densi dell’ionosfera intorno al nostro pianeta. Questa luce strappa gli elettroni dagli atomi dell’atmosfera, facendo sì che le onde radio perdano molta più energia a causa della presenza di elettroni liberi. La luce delle eruzioni solari della scorsa settimana ha raggiunto la Terra solo otto minuti dopo il rilascio, il 14 dicembre alle 17:02 UTC.

La parte del nostro pianeta rivolta verso il Sole in quel momento era attraverso le Americhe. Gli effetti sono stati più forti in Sud America, ma ci sono state segnalazioni di interferenze nelle comunicazioni radio negli Stati Uniti. Thomas Ashcraft, dall’Osservatorio Heliotown negli Stati Uniti, è stato in grado di registrare l’evento. Il campione audio registrato mostra le emissioni solari di tipo II, anche conosciute come “busti a deriva lenta”. L’audio è stato registrato utilizzando due radio a onde corte separate, sintonizzate su frequenze di 22,2 MHz e 21,1 MHz. Ashcraft ha spiegato che, ascoltando attentamente, è possibile percepire le emissioni che scendono lentamente in frequenza, passando prima attraverso i 22 MHz e poi i 21 MHz.

Durante un’eruzione solare di tipo II, la frequenza radio si sposta da frequenze alte a frequenze basse di circa 1 MHz al secondo e mostra due bande di emissione. La potente eruzione solare della scorsa settimana è stata preceduta da una più debole di classe M che ha avuto origine dalla stessa macchia solare. Questa eruzione non ha causato blackout, ma ha interferito moderatamente nella parte del pianeta illuminata dal Sole in quel momento, ovvero Europa, Africa e parti dell’Asia.

Un ciclo solare dura 11 anni, passando da un minimo di attività a un massimo. Si prevede che l’attuale ciclo raggiungerà il picco tra gennaio e ottobre del 2024, quindi ci aspettiamo più eruzioni solari, più aurore boreali e più blackout.

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