Un fregio di un cavallo rampante scoperto nelle acque della Sicilia. Risale al periodo greco

Nelle ultime ore si è assistito ad una clamorosa scoperta nel mare di Agrigento, al largo di San Leone, poco lontano dalla foce del fiume Akragas. Quello portato alla luce potrebbe essere una sezione del decoro frontale del Tempio di Zeus, un cavallo rampante, elemento iconico nelle rappresentazioni artistiche dell’epoca greca. Il reperto in marmo proconnesio è ricoperto di concrezioni e misura circa 2 x 1,6 metri x 35 centimetri di spessore. Si trovava a 300 metri dalla spiaggia, ad una profondità di 9 metri. Era già conosciuto da tempo, ma era indicato nella carta archeologica come una “vasca”. Solo nell’ottobre del 2022 la decisione di un rilevamento in 3D che ha consentito la lettura di un leone rampante, il fregio del timpano di un tempio. Di conseguenza, la decisione di riportare a terra il reperto realizzato dai subacquei del Nucleo sommozzatori dell’Arma dei Carabinieri.

Agrigento, anticamente conosciuta come Akragas, è una città situata sulla costa meridionale della Sicilia. Il suo periodo greco, che ebbe inizio nel VI secolo a.C., fu un’epoca di grande splendore e importanza per la città. Fondata intorno al 582 a.C. dai coloni greci provenienti da Gela e Rodi, Agrigento divenne uno dei centri più significativi della Magna Grecia. La città si sviluppò rapidamente grazie alla fertilità della sua terra e alla sua posizione strategica, diventando un importante centro commerciale e culturale. Il momento di maggiore prosperità per Agrigento fu durante il V secolo a.C., quando la città fu governata da figure di spicco come il tiranno Theron e il riformatore democratico Empedocle. La città raggiunse il suo apice sotto la guida di questi leader, con la costruzione di maestose opere architettoniche e l’accumulo di una vasta ricchezza. Uno dei più celebri siti archeologici di Agrigento è la Valle dei Templi, un vasto complesso di templi ben conservati che riflettono il periodo dorico dell’architettura greca. Tra i templi più noti ci sono il Tempio di Concordia, il Tempio di Giunone e il Tempio di Eracle. Queste maestose strutture testimoniano la grandezza e la ricchezza di Agrigento nel periodo greco. Tuttavia, la fortuna di Agrigento ebbe una brusca fine nel 406 a.C., quando la città fu saccheggiata dai cartaginesi durante la guerra del Peloponneso. Questo evento segnò l’inizio di un declino per Agrigento, che non fu mai più in grado di recuperare completamente la sua antica grandezza. Nonostante le sfide e le vicissitudini, Agrigento conserva ancora oggi un ricco patrimonio archeologico che attira visitatori da tutto il mondo, offrendo una finestra affascinante sul suo glorioso passato durante il periodo greco.

Fonte foto: Strettoweb