Giove: Il Mistero del Suo Oceano di Idrogeno Metallico

Giove rivela un complesso oceano di idrogeno metallico, influenzando il suo potente campo magnetico. La sonda Juno fornisce nuove scoperte su fluttuazioni e anomalie magnetiche.

Giove mezzo in ombra è visto dal suo lato bluastro meridionale. Tempeste e vortici sono chiaramente visibili intorno alla sua superficie
Il polo meridionale di Giove visto da Juno. (NASA, AtulBhatS)

Il più grande oceano nel Sistema Solare si trova all’interno di Giove, se definiamo un oceano come un grande corpo di liquido. Tuttavia, non è affatto simile a ciò a cui siamo abituati. L’idrogeno, sotto enormi pressioni e alte temperature, si trova nel suo stato liquido metallico, fluendo all’interno del pianeta. Questo fenomeno è responsabile del potente campo magnetico di Giove e delle sue peculiarità.

Recenti ricerche hanno rivelato che l’interno del pianeta è estremamente complesso, con cambiamenti che si verificano entro un periodo di quattro anni. Le osservazioni effettuate dalla sonda Juno negli ultimi anni hanno evidenziato una connessione tra gli eventi atmosferici e le anomalie magnetiche.

Il campo magnetico di Giove appare inizialmente simile a quello terrestre, ma è ben 20 volte più intenso. Presenta un dipolo, con un polo nord e un polo sud, le cui linee di campo magnetico li collegano. Tuttavia, ci sono ulteriori elementi da considerare.

  • La luna vulcanica Io emette una grande quantità di plasma che influisce sulla magnetosfera di Giove.
  • Nell’emisfero settentrionale del pianeta si estende una lunga banda magnetica.
  • Intorno all’equatore, si trova una vasta regione circolare nota come la Grande Macchia Blu, che prende il nome dalla codifica a colori dei campi magnetici (rosso per il nord, blu per il sud).

Recenti studi hanno identificato un getto atmosferico associato alla Grande Macchia Blu, che è stata oggetto di attenta analisi durante le orbite recenti della sonda Juno. Le osservazioni hanno rivelato variazioni periodiche in questa regione, suggerendo un’associazione con il flusso convettivo profondo all’interno dell’oceano di idrogeno metallico di Giove.

Le fluttuazioni a forma d’onda che si ripetono ogni quattro anni hanno portato il team di ricerca a formulare due ipotesi. Tali fluttuazioni potrebbero essere causate dall’oscillazione attorno all’asse di rotazione del pianeta o dalle onde di Alfvén, che si propagano lungo le linee del campo magnetico.

Il team di scienziati spera di raccogliere ulteriori dettagli per distinguere tra le due ipotesi. Le osservazioni della sonda Juno continuano a fornire informazioni cruciali per approfondire la nostra comprensione di Giove e del suo enigmatico interno. Questo lavoro potrebbe portare a una migliore comprensione dello sviluppo dei campi magnetici nei pianeti giganti. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature.

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