Pitoni giganti: l’alternativa sostenibile alla carne tradizionale

Uno studio evidenzia come i pitoni giganti possano essere una soluzione sostenibile e efficiente per la produzione di carne, offrendo proteine ricche e bassi impatti ambientali.

un pitone birmano avvolto attorno a un ramo d'albero
Pitoni reticolati ( (Heiko Kiera/Shutterstock.com)

Mentre il mondo si impegna a ridurre le emissioni dell’agricoltura, i pitoni giganti potrebbero rappresentare un’alternativa sostenibile alla carne bovina, suina e di pollo. Secondo uno studio recente, i pitoni offrono un’opzione flessibile ed efficiente, con una carne ricca di proteine ma povera di grassi saturi, dal sapore simile a quello del pollo.

I pitoni si sono dimostrati adatti all’allevamento commerciale, crescendo rapidamente e raggiungendo la maturità in soli tre anni. Sono altamente fertili, con la capacità di produrre fino a 100 uova all’anno per due decenni. In alcune parti dell’Asia, come la Thailandia e il Vietnam, l’allevamento di pitoni è una pratica consolidata per la produzione di carne.

Uno studio condotto dall’Università di Macquarie e dall’Università di Oxford ha esaminato oltre 4.600 pitoni in allevamenti nel sud-est asiatico. Gli animali erano tenuti in ampi magazzini semi-aperti per garantire ventilazione e condizioni simili al loro ambiente naturale. La loro dieta include roditori catturati in natura e proteine di scarto provenienti dalle catene alimentari.

I pitoni crescono fino a 46 grammi al giorno, con un tasso di conversione del cibo in carne molto efficiente rispetto ad altri animali da allevamento. Gli allevamenti di pitoni producono anche meno gas serra rispetto a quelli di animali a sangue caldo come mucche, maiali e pollame.

Secondo il dottor Daniel Natusch, i rettili a sangue freddo sono estremamente efficienti nel trasformare il cibo in carne e tessuti corporei. I pitoni possono digiunare per lunghi periodi senza perdere peso significativo e richiedono pochissima acqua, potendo sopravvivere anche con la rugiada sulle loro squame.

I ricercatori ritengono che l’allevamento commerciale di pitoni potrebbe essere una soluzione sostenibile per i paesi a basso reddito che affrontano problemi di insicurezza alimentare e carenza di proteine. Tuttavia, è improbabile che questa pratica si diffonda in Nord America, Europa o Australia nel breve termine.

Lo studio, pubblicato su Scientific Reports, evidenzia i benefici e le potenzialità dell’allevamento di pitoni come alternativa sostenibile nell’industria alimentare.

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