Linguaggio volgare e gesti: il potere analgesico inaspettato

Uno studio del Kalamazoo College mostra come linguaggio volgare e gesti aumentino la tolleranza al dolore, con implicazioni per la gestione del dolore.

hand placing Euro coin in a glass jar labelled  Swear Jar
Your wallet might hurt, but at least you won’t. (FotoHelin/Shutterstock.com)

Un recente studio condotto presso il Kalamazoo College nel Michigan ha esaminato l’effetto del linguaggio volgare e dei gesti sul dolore. Il campione era composto da 111 studenti, di cui il 61% donne, con un’età media di 19 anni. Il dolore è stato indotto utilizzando il metodo del pressore freddo, in cui la mano viene immersa in acqua ghiacciata.

I partecipanti sono stati divisi in gruppi: alcuni dovevano ripetere la parola “cazzo” o “piatto”, mentre altri dovevano fare il gesto del dito medio o dell’indice. Dovevano segnalare quando avvertivano dolore, registrando il tempo di sopportazione. Dopo il test, hanno completato una scala di valutazione del dolore e un compito di completamento delle parole per misurare l’aggressività.

I risultati hanno dimostrato che l’uso di linguaggio volgare o gesti osceni ha aumentato significativamente la tolleranza al dolore. Non c’è stata differenza significativa tra l’effetto del linguaggio e dei gesti. Gli autori ipotizzano che il gesto del dito medio possa attivare le stesse vie neurali della parola “cazzo”, ma sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questa ipotesi.

Nonostante non sia chiaro il motivo per cui le parolacce riducano la percezione del dolore, questo studio conferma che hanno un effetto analgesico. Inoltre, è il primo a dimostrare che i gesti volgari possono avere lo stesso potere analgesico delle parole volgari. Questi risultati potrebbero avere implicazioni interessanti per la gestione del dolore e meritano ulteriori approfondimenti.

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