Il Ciclo delle Stelle del Nord: Polaris e Thuban

Scopri come Thuban e Polaris si alternano come Stella del Nord a causa della precessione terrestre. Nel 20346 d.C., Thuban tornerà a brillare nel cielo notturno.

Thuban captured in visible light.
Thuban, our once and future North Star. (David Ritter/Wikimedia Commons (CC BY-SA 4.0))

Nel cielo notturno limpido dell’emisfero settentrionale, spicca la stella Polaris, conosciuta come Stella del Nord. Questo punto di riferimento è stato fondamentale per la navigazione nell’emisfero settentrionale per secoli. Tuttavia, Polaris non è sempre stata la nostra Stella del Nord. In passato, questo titolo apparteneva al sistema binario di stelle Thuban, che si trovava più vicino al Polo Nord geografico tra il 3942 e il 1793 a.C.

Thuban, il cui nome significa “testa del serpente” nell’Antico Egitto, è composto da una stella gigante bianca 2,8 volte più massiccia del Sole, accompagnata da una stella secondaria di tipo A con circa 2,6 masse solari. La ragione per cui Thuban è stata e sarà di nuovo la Stella del Nord è legata alla precessione assiale della Terra.

Le forze legate alla rotazione terrestre causano un leggero rigonfiamento all’equatore, rendendo la Terra leggermente oblata. L’interazione gravitazionale della Luna, principalmente, e del Sole, in misura minore, sposta l’asse terrestre perpendicolarmente al piano orbitale. Questo movimento, spiegato dalla NASA, non porta i poli terrestri a riallinearsi in modo perpendicolare al piano orbitale, ma precessano di 90 gradi rispetto alla forza applicata.

Questa precessione fa sì che l’asse terrestre descriva un cerchio con un raggio di 23,4 gradi rispetto a un punto fisso nello spazio per circa 26.000 anni, un lento barcollamento simile a quello di un trottola che oscilla prima di cadere. Attualmente, ci troviamo in una fase di questo ciclo di 26.000 anni in cui Polaris si trova nella direzione del Polo Nord. Tuttavia, nel 20346 d.C., Thuban riconquisterà il titolo di Stella del Nord della Terra.

Nell’emisfero meridionale, dove non vi è una stella particolarmente luminosa di riferimento, la Croce del Sud è utilizzata come punto di riferimento per individuare il sud vero.

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