La percezione dell’inizio della vecchiaia nel tempo

Nuove ricerche mostrano come le persone ritardino la percezione dell’inizio della vecchiaia, influenzate da aspettative di vita e salute. Le differenze di genere e fattori personali giocano un ruolo. L’evoluzione della visione sull’invecchiamento è in continuo cambiamento.

tre persone anziane, due donne e un uomo, sorridenti insieme e scattando un selfie in un parco, indossando abiti da ginnastica
Fu Shakespeare a scrivere sulle Sette Età dell’Uomo – ma chi decide veramente quando ognuna inizia e finisce? (immagini cinque/Shutterstock.com)

La percezione dell’inizio della vecchiaia è un concetto mutevole nel tempo. Secondo nuove ricerche condotte da scienziati provenienti da Germania, Stati Uniti e Lussemburgo, le persone tendono a considerare la vecchiaia come un concetto che inizia più tardi rispetto al passato.

Lo studio, basato sui dati di oltre 14.000 partecipanti al German Ageing Survey, ha coinvolto persone nate tra il 1911 e il 1974, coprendo diverse generazioni. Durante un periodo di 25 anni, questi partecipanti hanno fornito fino a otto risposte riguardo all’età in cui consideravano qualcuno come vecchio, quando avevano un’età compresa tra i 40 e i 100 anni.

Le risposte hanno mostrato un chiaro trend: le persone nate in epoche più recenti tendono a spostare in avanti la soglia dell’inizio della vecchiaia rispetto alle generazioni precedenti. Ad esempio, mentre le persone nate nel 1911 consideravano l’inizio della vecchiaia intorno ai 71 anni, quelle nate nel 1956 hanno spostato questa soglia a 74 anni.

Markus Wettstein, primo autore dello studio, ha ipotizzato che questo cambiamento di percezione potrebbe essere dovuto all’aumento dell’aspettativa di vita e al miglioramento generale della salute nel corso del tempo. Le persone potrebbero quindi ritardare l’inizio della vecchiaia poiché si sentono più vitali e in salute rispetto alle generazioni passate.

Le donne, in media, considerano l’inizio della vecchiaia circa due anni più tardi rispetto agli uomini. Inoltre, fattori come lo stato di salute, il sentirsi soli o il percepirsi come vecchi influenzano la percezione individuale dell’inizio della vecchiaia.

Tuttavia, non è chiaro se questo trend verso il posticipo della vecchiaia rifletta una visione più positiva dell’invecchiamento o se sia dovuto al desiderio di evitare l’essere considerati anziani. È importante notare che questo trend potrebbe non continuare all’infinito, poiché negli ultimi anni si è osservato un rallentamento.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Psychology and Aging, presenta alcune limitazioni, in quanto il campione di partecipanti proveniva da un unico paese, la Germania. È necessario condurre ulteriori ricerche per esplorare se questa tendenza al posticipo della percezione dell’inizio della vecchiaia stia continuando a decelerare e se culture diverse possano avere visioni contrastanti sull’invecchiamento.

Con l’aumento dell’aspettativa di vita e la crescente possibilità di raggiungere il centenario, la società si interroga sempre di più su un possibile limite alla vita umana. Mentre alcuni cercano estremi per prolungare la longevità, è interessante osservare come le visioni sulla vecchiaia possano evolversi nel tempo.

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