Misteri e scoperte: la storia nascosta della colonia di Roanoke

Scoperte archeologiche rivelano dettagli sulla colonia di Roanoke: legami con tribù indigene, insediamento strutturato e mistero dei coloni scomparsi.

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Nuove ricerche potrebbero mostrare connessioni tra le comunità indigene locali e i coloni di Roanoke. (EWY Media/Shutterstock.com)

Nuove prove archeologiche stanno portando alla luce dettagli inediti sulla storia dei coloni celebri della colonia di Roanoke. Le recenti scoperte riguardano una comunità indigena locale che aveva legami significativi con i coloni inglesi.

La storia della colonia perduta di Roanoke è ben nota, ma è avvolta da un alone di mistero e speculazioni. Nel lontano 1587, i colonizzatori inglesi guidati dall’esploratore John White sbarcarono sull’isola di Roanoke, situata nell’attuale contea di Dare, North Carolina. Questo non fu il primo tentativo di colonizzazione dell’isola, poiché due anni prima un precedente gruppo era fallito. Tuttavia, il secondo tentativo, guidato da White, era meglio organizzato e più numeroso, con l’obiettivo di stabilirsi nel Nuovo Mondo.

Fin dai primi giorni, i coloni ebbero rapporti difficili con alcune tribù indigene locali. White, dopo aver chiesto aiuto in Inghilterra per la sua comunità in crescita, lasciò temporaneamente l’isola, abbandonando la sua famiglia composta da sua moglie, sua figlia e sua nipote, Virginia Dare, la prima bambina inglese nata in America del Nord. Il ritorno di White fu ritardato dall’attacco dell’Armata spagnola, e quando finalmente tornò sull’isola tre anni dopo, trovò la colonia completamente deserta, con solo le parole “CROATOAN” e “CRO” intagliate su un albero a indicare una possibile destinazione a sud, verso l’Isola di Croatoan.

Le teorie sul destino dei coloni sono varie e spesso legate a sentimenti nazionalisti. Tuttavia, le prove sul campo suggeriscono che i coloni potrebbero essersi integrati con le tribù indigene locali anziché essere stati vittime di violenza. Restano ancora incertezze sulle tribù coinvolte e sulle precise dinamiche di convivenza.

Negli ultimi anni, gli archeologi si sono concentrati sui Giardini Elisabettiani a Manteo, sito del villaggio algonchino di Roanoke, che aveva legami con i coloni. Nel 2023, sono stati scoperti frammenti di ceramica algonchina risalenti agli anni ‘500, insieme a un anello di rame che potrebbe aver avuto un significato simbolico o commerciale tra le due comunità.

Ulteriori scavi hanno rivelato che il villaggio potrebbe essere stato palizzato e comprendere circa nove case, con una struttura che suggerisce la presenza di un capo tribale. Queste scoperte confermano la teoria di un insediamento strutturato e organizzato, che potrebbe aver giocato un ruolo chiave nella storia della colonia di Roanoke.

Le ricerche archeologiche in corso promettono ulteriori dettagli e chiarimenti sulla vicenda dei coloni scomparsi, gettando nuova luce su uno dei misteri più affascinanti della storia coloniale americana.

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