Cervello sottoposto a droghe per spiegare come nasce la coscienza

Non è ancora chiaro come nasca la coscienza, gli scienziati hanno formulato delle ipotesi che individuano l’esperienza soggettiva dell’individuo tra le numerose interconnessioni proveniente da diverse aree del cervello. A tal proposito un gruppo di ricercatori italiani e inglesi hanno condotto un esperimento sottoponendo a risonanza magnetica 15 individui sotto effetto di funghi allucinogeni e altri 15 individui sani e normali.

Il seguente grafico rappresenta il numero di connessioni presenti all’interno di due cervelli: uno sano e uno sottoposto all’effetto di psilocibina il principio attivo presente al’interno dei funghi allucinogeni. I pallini colorati e le linee che li congiungono rappresentano invece rispettivamente i network particolarmente ricchi di connessioni(e non quindi singole aree del cervello), e le loro relazioni con gli altri network presenti nel cervello.

Petri et al./Proceedings of the Royal Society Interface

Immagine: Petri et al./Proceedings of the Royal Society Interface

Dall’immagine si evidenzia l’effettivo aumento delle interconnessioni tra le diverse aree del cervello che però non sono caotiche, bensì trovano un nuovo ordine maggiormente interconnesso.

Si può soltanto immaginare quale sia la conseguenza di questo aumento vistoso di connessioni, per esempio un effetto collaterale potrebbe essere il fenomeno della sinestesia, ovvero la contaminazione della percezione sensoriale.

L’esperimento condotto non si è concretizzato, il livello di rappresentazione ancora non riesce a spiegare l’effettivo determinazione della coscienza, in particolare come essa possa emergere dalle connessioni cerebrali e spiegare così il suo funzionamento.