Ipervigilanza: un rischio che riguarda centinaia di milioni di persone

Il sonno è il momento in cui la mente non riesce a controllare la parte razionale del nostro cervello, lasciando al subconscio la possibilità di agire come, dove e quando vuole all’interno del nostro cervello. Sapevate che la posizione in cui dormite influenza il vostro carattere? Sapevate che lo smartphone acceso di notte può rendervi nervosissimi? L’insonnia è la conseguenza diretta del tentativo da parte del cervello di non perdere il controllo, perchè si è pieni di pensieri che ostacolano il nostro riposo notturno. Una delle cause dell’insonnia, o meglio dell’ipervigilanza, è quella di tenere il cellulare acceso sul comodino durante il sonno, magari perchè ce lo dimentichiamo o perchè funge da comoda sveglia, o perchè potremmo ricevere delle chiamate notturne. Per alcuni non è affatto salutare tenere il cellulare acceso durante il sonno, la luce dello schermo o del led che ci annuncia una chiamata od un messaggio su whatsapp non favorisce il rilassamento della nostra mente, anzi, questo meccanismo influisce sul rilascio di melatonina, quella che ci fa sentire assonnati. Ecco perchè l’ipervigilanza è un fattore che può rendere nervose milioni di persone nel mondo durante il sonno e nella giornata conseguente. Un’altra cosa molto interessante è la posizione in cui dormite dopo aver mangiato, ma questo merita maggiori approfondimenti.

Ipervigilanza: un rischio che riguarda centinaia di milioni di persone

Ipervigilanza: un rischio che riguarda centinaia di milioni di persone

Il cellulare prima di dormire

C’è chi considera l’idea di dare uno sguardo al proprio cellulare come utile per prendere sonno: secondo alcuni scienziati non c’è niente di più sbagliato! Guardare un pezzo di film al televisore o leggere qualche pagina di un buon libro è la cosa migliore da fare in assoluto, è stimolante concilia il sonno, mentre guardare il telefono cellulare prima di addormentarsi rende il sonno molto agitato.

Che cos’è l’ipervigilanza

Stando alla tesi del Dottor Orfeu Buxton, un neuroscienziato di fama internazionale, la minaccia dell’ipervigilanza consiste nel disturbo provocato dal fatto che la nostra mente è “stimolata” a controllare di continuo il nostro telefono cellulare, specialmente prima di andare a dormire. Non è necessario stare a guardare il telefono per mezz’ora o più, ma bastano semplici lampi di luce, i cosiddetti led luminosi che ci avvisano dell’arrivo di un messaggio su Facebook o su Whatsapp, per distrarci e perdere il sonno. Sempre secondo questo famoso neuroscienziato, guardare il telefono nei minuti prima di addormentarsi rende il sonno nervoso, perchè una parte razionale del nostro cervello resta sveglia e ci costringe a passare una notte un po’ nervosa, con insonnia o con ipervigilanza.