Marijuana e dolore cronico: nuove conferme sull’efficacia

Un’altra conferma, l’ennesima, sulle potenzialità della cannabis impiegata in campo medico. Questa volta arriva dallo staff dell’Università Ben Gurion di Israele guidato dal professor Pesach Shvartzman, considerato un luminare a livello internazionale in quanto a controllo del dolore e medicina palliativa.
Secondo questo studio, i pazienti trattati con marijuana terapeutica riescono ad ottenere un sollievo effettivo dal dolore; si parla ovviamente di pazienti che sono affetti da patologie gravi, soprattutto oncologiche, la cui anamnesi include il sopraggiungere di dolori cronici.

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Da tempo si è cercata una correlazione diretta tra l’uso della cannabis in campo terapeutico e il dolore legato a patologie gravi. In tutto il mondo vengono orami utilizzati in ambito curativo farmaci cannabinoidi per alleviare sofferenze di pazienti colpiti ad esempio da Sclerosi Multipla, cancro, malattie neurodegenerative e ultimamente anche Hiv, nel trattamento del quale la cannabis avrebbe una certa efficacia.
A differenza dei molti studi già effettuati in passato, quello condotto dall’università israeliana è il primo portato avanti direttamente su pazienti oncologici o con altre malattie, e ha avuto l’avallo da parte del ministero della Salute di Israele.
Durante i primi 2 anni di trattamenti con farmaci a base di cannabis, questi pazienti sono stati intervistati per verificarne lo stato di salute; ebbene, quasi tutti avevano tratto qualche forma di sollievo, soprattutto in riferimento a nausea, ansia e miglioramento dell’appetito.

La maggior parte di queste persone sottoposte a terapie a base di cannabis si è rivolta a tale tipologia di farmaci dopo aver riscontrato un’inefficacia delle cure tradizionali, quali le chemioterapie;  sostanzioso anche il numero di malati che ha optato per cure di questo genere in quanto alla ricerca di un farmaco che avesse un numero di effetti collaterali minore, sempre se paragonato a quelli provocati dalle cure tradizionali.
Quella arrivata dallo studio dell’Università Ben Gurion è l’ennesima conferma in ordine di tempo dei benefici che la cannabis può apportare su pazienti colpiti da patologie specifiche; soprattutto in riferimento al controllo dei dolori cronici ed effetti collaterali da queste derivate.
Un percorso iniziato ormai da tempo e condiviso a livello globale, che sta dando risultati incoraggianti e che, in un futuro prossimo, potrebbe portare novità positive per affrontare malattie gravi come quelle sopra citate.