Disastro Fukushima, aumentato il numero di operazioni per difetti congeniti al cuore

Nei quattro anni successivi al disastro alla centrale nucleare, si è registrato un netto incremento degli interventi per difetti congeniti al cuore nei bimbi

Nuove rivelazioni arrivano in merito agli effetti, sulla salute umana, del disastro nucleare di Fukushima, quando la centrale giapponese venne cioè investita da una potente onda di tsunami generata da un altrettanto violento terremoto avvenuto in mare. Secondo quanto dimostrato da uno studio pubblicato sul Journal of the American Heart Association, nei quattro anni immediatamente successivi all’incidente considerato il peggiore sin dai tempi di Chernobyl, sarebbe aumentato in modo significativo il numero di operazioni per difetti congeniti al cuore. Ad oggi non è stato ancora stabilito nel concreto il legame esistente tra la crescita dei casi di malformazioni cardiache alla nascita e l’incidente avvenuto nella centrale nucleare ma l’incremento dei casi è, si legge nello studio, troppo forte per poter essere attribuito al semplice caso. L’indagine si è focalizzata sul periodo compreso negli anni successivi l’11 marzo del 2011 quando onde alte fino a 40 metri raggiungero la centrale provocando il cortocircuito del sistema di raffreddamento dei reattori, fino alla fusione del nocciolo. Il lavoro degli epidemiologi si è concentrato, da allora, sul potenziale impatto della fuga di radiazioni sulla salute umana.

Per tale ragione i ricercatori hanno esaminato il materiale raccolto dalla Japanese Association for Thoraci Surgery: dati relativi alle operazioni per malattie cardiache congenite nei bambini, dalla nascita fino all’età di 17 anni e nel periodo compreso tra il 2007 e il 2014. Rendendosi ben presto conto della diversità tra i numeri del periodo pre-disastro e quelli successivi. Registrando un incremento del 14,3% di questo tipo di interventi riguardanti anomalie che solitamente insorgono durante le varie fasi di sviluppo dell’organo.

Kaori Murase della Nagoya City University in Giappone, tra gli autori dello studio ha dichiarato: “Sebbene questa ricerca si concentri su eventi accaduti in Giappone, il potenziale per incidenti nucleari in tutto il mondo è una preoccupazione per la salute globale. Il nostro studio suggerisce che un incidente nucleare potrebbe aumentare il rischio di cardiopatia congenita complessa”. Non è da escludere che altri fattori possano rappresentare delle concause ma si tratta certamente di una scoperta terribile.