Muro Messico – USA: memoriale dei nativi distrutto con la dinamite

La struttura attraverserà il luogo sacro agli indiani d’America.

Non conosce ostacoli il muro che attraverserà il confine tra il Messico e gli Stati Uniti, pensato per fare da barriera contro l’immigrazione illegale e il traffico di droga. Negli ultimi giorni il cosiddetto “Muro di Trump” non sta risparmiando neanche gli antichi siti degli Indiani Apache. Sta suscitando polemiche, in particolare, l’inizio dei lavori presso Monument Hill, un luogo sacro ai nativi americani nell’Organ Pipe Cactus National Monument, nel quale, nei secoli, sono stati seppelliti i guerrieri Apache uccisi in combattimento, e nel quale si effettuavano riti religiosi. La riserva dell’Organ Pipe Cactus National Monument, patrimonio mondiale dell’Unesco, nel deserto dell’Arizona confinante con lo stato di Sonora, in Messico, ha dovuto cedere il passo alla barriera che si estende per oltre cento chilometri verso ovest.

Muro Messico – USA: memoriale dei nativi distrutto con la dinamite

Il memoriale risale ad almeno quattrocento anno fa quando fu descritto dal gesuita Eusebio Kino, missionario che nel seicento operò in Arizona. Ancora oggi il memoriale rappresenta un luogo di culto, visitato periodicamente da numerosi nativi. Ma il valore storico e l’importanza religiosa non sono state sufficienti a risparmiare il sito archeologico nell’Organ Pipe Cactus National Monument che sarà attraversato da una barriera di acciaio alta 9 metri. Le varie strutture antiche saranno distrutte con delle “esplosioni controllate” .