Spazio: il misterioso ”battito” della nube nella costellazione dell’Aquila

Il battito di raggi x e raggi gamma è curiosamente sincronizzato con un buco nero ad una distanza di 100 anni luce.

Un curioso ”battito cardiaco’‘ è stato registrato da un team di esperti nella nube di gas cosmica nella costellazione dell’Aquila. Un battito ”ritmico”, che si produce all’unisono con quello di un buco nero buco nero posizionato a 100 anni luce di distanza. Si tratta di un fenomeno davvero curioso e che spinge gli esperti ad una domanda: come può il battito di un buco nero influenzare una nuvola di gas a distanza di 100 anni luce?. Caratterizzato da una massa compresa tra i 10 e i 20 quella del Sole, il buco nero compone un sistema microquasar conosciuto dagli esperti come SS 433, collocata a circa 15.000 anni luce di distanza dalla Terra, insieme ad una stella gigante di dimensioni pari a 30 volte quella della nostra stella. I due oggetti orbitano l’uno intorno all’altro con il buco nero che attira la materia dalla stella gigante, producendo un disco di accrescimento attorno alla singolarità. “Il materiale si accumula in un vasto disco di accrescimento prima di precipitare in un buco nero – ha spiegato nel comunicato Jian Li, autore della ricerca del DESY (Istituto di Ricerca di Amburgo). “Una parte di quella materia – spiega l’esperto – non precipita all’interno della formazione, ma fuoriesce nello spazio ad altissima velocità in due getti in direzioni opposte sopra e sotto il disco di accrescimento rotante“.

Spazio: il misterioso ”battito” della nube nella costellazione dell’Aquila

I getti, composti da raggi X e raggi gamma vengono proiettati nello spazio lungo un percorso a spirale, in un sistema che ricorda una trottola. Un periodo di 1632 giorni caratterizza l’oscillazione del microquasar SS 433; lo stesso dei segnali a raggi gamma che la nube di gas, rinominata dagli esperti Fermi J1913+0515, emana nello spazio. I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, suggeriscono come il “battito cardiaco” della nube sia alimentato da un microquasar. I due corpi celesti si trovano ad una distanza di 100 anni luce, perciò sono necessarie ulteriori ricerche per risolvere questo fenomeno davvero misterioso.