Disgregazione continentale: l’Africa si frammenterà e nascerà un nuovo oceano

Secondo recenti studi sulle placche continentali, il processo di disgregazione dell’Africa è costante. Entro 10 milioni di anni si formerà un nuovo bacino e anche il Madagascar verrà frantumato

Quale sarà il destino dell’Africa dal punto di vista geologico? Lo ipotizza un team di ricercatori del Virginia Polytechnic Institute in collaborazione con i colleghi della State University, secondo i quali il continente andrà in un lontano futuro a frantumarsi in differenti blocchi tettonici di varie dimensioni, andando a dar forma ad un nuovo bacino oceanico ed interessando anche il Madagascar. 200 milioni di anni fa si frammentò il supercontinente Pangea, avviando il lento processo di formazione dei continenti così come li conosciamo oggi. Ma stando ai risultati presentati sulla rivista Geology il processo si ripeterà nuovamente interessando l’intero continente africano. Chiaramente non ne breve periodo: si ritiene che il nuovo oceano in Africa si formerà tra 5-10 milioni di anni ma in alcuni stati è già possibile individuare i primi segni di questo lento processo. Come in Etiopia dove una spaccatura lunga quasi 60 chilometri si formò 15 anni fa, conseguenza delle forze in azione nel sottosuolo che provocano l’allungamento dello strato litosferico della Terra fino ad un’inevitabile rottura. Ad oggi il tasso di rottura è stato calcolato in pochi millimetri all’anno con più rapida estensione a nord.

Inoltre l’estensione è localizzata in particolare nei pressi di piccole placche il cui movimento è indipendente da quello delle più estese placche tettoniche. E vi sono estensioni lunghe anche centinaia di chilometri, una delle quali va dall’Africa orientale fino al Madagascar: una conferma del fatto che anche l’isola si starebbe lentamente disgregando. Ma non solo: la parte meridionale dell’isola si muove su una placca tettonica mentre l’area centrale su una seconda placca: quest’isola dunque è destinata a ‘spezzarsi’ anche se per capire in che modo occorreranno ulteriori studi. Dato che la disgregazione continentale è un processo estremamente complesso e molto più esteso di quanto si pensasse.