Spazio: registrata la più grande tempesta di onde gravitazionali

Uno studio realizzato grazie agli interferometri LIGO e Virgo ha portato alla scoperta di ben 35 nuovi episodi di onde gravitazionali.

Una ricerca realizzata da un team di esperti internazionali, pubblicata su ArXiv, ha scoperto ben 35 nuove onde gravitazionali, grazie agli interferometri LIGO e Virgo, avvenute tra il novembre 2019 e il marzo 2020. I fenomeni sarebbero generati dalla fusione di coppie di buchi neri e dal loro impatto con una o più stelle di neutroni; colossali eventi cosmici provenienti da una distanza di miliardi di anni luce. Fenomeni così imponenti, come la fusione di 32 coppie di buchi neri e le possibili collisioni con stelle di neutroni hanno rappresentato, per gli esperti, un vero e proprio ”tsunami” di informazioni, utili a comprendere il fenomeno delle increspature spaziotemporali. A spiegarlo è Susan Scott del Centro ANU per l’Astrofisica Gravitazionale.

Queste scoperte – spiega l’esperto – aumento di dieci volte la quantità di onde gravitazionali registrate da LIGO e Virgo da quando sono entrati in funzione“, ha spiegato Scott, “Abbiamo scoperto 35 eventi; un traguardo davvero importante che apre ad una nuova era per lo studio delle onde gravitazionali“. Non è il primo traguardo raggiunto dagli interferometri Ligo e Virgo, già celebri, in passato, per la scoperta di un’imponente sorgente di onde gravitazionali. Gli ultimi interventi per il potenziamenti della sensibilità dei rivelatori sta spingendo ad un miglioramento dei risultati di ricerca. “Questa nuova tecnologia – aggiunge l’esperta – ci permetterà di analizzare più onde gravitazionali che mai aiutandoci a scoprire nuove tipologie di sorgenti“.

Di seguito i dati più notevoli osservati dagli esperti:

Due fusioni tra coppie stella di neutroni ed un buco nero (GW191219 e GW200115). La stella di neutroni GW191219 è una delle meno massicce mai osservate con 1,17 masse solari e si è fusa con un buco nero di 31 masse solari.


Una fusione avvenuta tra un buco nero di 24 masse solari e un oggetto di 2,83 masse solari (GW200210) che potrebbe essere un ”piccolo” buco nero o una grande stella di neutroni.

Una fusione tra due di buchi neri orbitanti l’uno verso l’altro, con masse rispettivamente di 87 e 61 masse solari (GW200220). È probabile che il buco nero più grande abbia una massa superiore a 65 masse solari. Il buco nero risultante dalla fusione presenta una massa di 141 masse solari, ovvero buco nero di dimensioni ”intermedie”.


Una coppia di piccoli buchi neri che insieme pesano ”solo” 17 masse solari (GW191129) mentre separatamente sono di 10,7 e 6,7 masse solari. Si tratta della coppia di buchi neri ”meno massiccia” di questa serie di osservazione.


Una coppia di buchi neri orbitanti l’uno rispetto all’altro, in cui almeno uno della coppia ruota in posizione verticale (GW191204).


Una coppia di buchi neri orbitanti l’uno intorno all’altro con una massa combinata 112 volte più pesante del Sole.