Droni muratori ispirati alle vespe e specializzati nel costruire grandi strutture in 3D [VIDEO]

I ricercatori sperano che questo possa essere un nuovo modo per costruire e riparare strutture in luoghi di difficile accesso o pericolosi.

droni muratori
Fonte: Imperial College London

Le stampanti 3d sono ormai una realtà consolidata, utilissime in molti ambiti. Oggi la tecnologia si spinge un po’ più in là. Un gruppo di ricerca dell’Imperial College di Londra coordinato da Mirko Kovac ha messo a punto infatti un nuovo tipo di stampante 3d che, leggiamo nello studio pubblicato sulla rivista Nature: “Consente la produzione in volo e offre possibilità future per la costruzione in luoghi illimitati, in quota o di difficile accesso sviluppare quattro miscele composite cementizie-polimeriche adatte per la deposizione continua di materiale”.

Fonte: nature video

Che significa? Cosa hanno di speciale queste stampanti? Si tratta di veri e propri droni muratori capaci di costruire oggetti. Ispirati alle vespe, potrebbero essere utilizzati per costruire grandi strutture in 3D. Delle vere e proprie stampanti volanti. La stampa 3d utilizzata finora è stata impiegata nella costruzione di oggetti più o meno grandi o complessi, sia in medicina per la creazione di tessuti biologici con inserimento di cellule, sia in altri ambiti come addirittura la costruzione di case.

Purtroppo fino adesso questi particolari droni hanno mostrato dei limiti, ovvero la difficoltà di mantenere stabile il volo, specialmente in ambienti esterni, indispensabile per assicurare la massima e necessaria precisione durante la posa dei materiali che, strato su strato, formeranno l’oggetto finale. I ricercatori britannici così hanno pensato bene di sviluppare due tipologie di droni da utilizzare in squadre: i BuilDrones, i muratori veri e propri, e ScanDrones, che monitorano il lavoro esaminandolo nel dettaglio e fornendo indicazioni.

Utilizzando quattro tipologie di materiali per la stampa, alcuni cementi e una schiuma, i ricercatori sono stati in grado di realizzare strutture alte fino a 2 metri con un margine di errore di appena 5 millimetri. L’obiettivo? Utilizzare questi droni in ambienti impraticabili per l’attività umana in sicurezza, ad esempio montagne impervie e ambienti pericolosi.