Paestum: nuovi ritrovamenti potrebbero cambiare la storia della città

Gli archeologi hanno compiuto una serie di scoperte straordinarie che potrebbero alterare radicalmente la comprensione del passato dell’antica città della Magna Grecia.

Situata nella provincia di Salerno, Paestum era una grande città greca sulla costa del Mar Tirreno nella Magna Grecia. Ora è famosa per tre templi greci di ordine dorico risalenti al 550-450 a.C. circa. Altri reperti sono stati trovati a seguito degli scavi in ​​corso, tra cui un piedistallo in pietra con gradini, decorazioni del tetto in terracotta colorata con gocciolatoi a forma di leone, una straordinaria gorgone e una rappresentazione di grande impatto di Afrodite. Sono inoltre presenti un altare con fori nelle pietre per raccogliere il sangue dei sacrifici. Gli esperti hanno scoperto numerosi ex voto nel tempietto che raffigurano Eros che cavalca un delfino. Questi ritrovamenti fanno pensare che il tempietto potrebbe essere stato dedicato a Poseidone.

Eros a cavallo di un delfino. Foto: Parco Archeologico di Paestum e Velia


Ritrovamenti che, come confermato da Tiziana D’Angelo, potrebbero “cambiare la storia conosciuta dell’antica Poseidonia”. Tiziana D’Angelo, direttore del sito archeologico di Paestum, ha detto all’ANSA che lo scavo avrebbe dovuto “cambiare la storia documentata dell’antica Poseidonia”. È quasi come guardare attraverso una finestra i 500 anni di storia della città. Fondata dai Greci di Sibari nel 600 a.C., fu successivamente conquistata dai Lucani prima di diventare colonia romana. Il tempietto è il più piccolo tempio dorico periptero che conosciamo prima dell’età ellenistica, il primo edificio a Paestum che esprime compiutamente il canone dorico.


Il ‘tempietto’ è una struttura che misura 15,6 metri per 7,5 metri e presenta quattro colonne davanti e sette ai lati. È di ordine dorico, come le altre, ma si distingue per la purezza delle sue forme. L’analisi delle decorazioni fittili ha permesso di datare la fondazione al primo quarto del V secolo a.C. In questo periodo furono costruiti alcuni dei più importanti edifici monumentali ancora esistenti, tra cui il Tempio di Hera, costruito tra il 560 e il 520 a.C., e il Tempio di Atena, che risale al 500 a.C. Il Tempio di Nettuno, invece, non fu terminato fino al 460 a.C.

Testa di toro scoperta.


Il tempietto è molto significativo perché esemplifica in parte l’autonomia artistica e culturale della comunità. Smentisce ulteriormente chi ha sempre creduto che le colonie si limitassero a copiare le opere della madrepatria.