Più di 800 manufatti preistorici sono stati trovati in Inghilterra intorno a Londra, tra cui delle clave, le più grandi mai trovate dagli archeologi. Si stima che gli oggetti abbiano più di 300.000 anni, ma non è chiaro se fossero usati come strumenti, propriamente parlando, o come simboli di forza e amuleti da antiche tribù. Gli scavi che hanno portato alla luce gli oggetti sono stati effettuati nel distretto di Kent, a sud-est della capitale britannica, e sono stati conservati in profondi sedimenti dell’era glaciale in una collina sopra la Medway Valley. Secondo gli archeologi dell‘University College di Londra, ente responsabile dell’opera, i resti sarebbero stati sepolti nel materiale che riempiva un pozzo (dolina) e un antico canale fluviale migliaia di anni fa. Tra le centinaia di reperti archeologici rinvenuti ci sono due grandi lame di selce, note come bifacciali o asce a mano. Le bifacciali sono utensili in pietra scheggiati su entrambi i lati per creare una forma simmetrica con un taglio su entrambi i lati. Gli scienziati ritengono che tali oggetti fossero maneggiati con le mani, usati per fare a pezzi gli animali e tagliarne la carne. Le asce più grandi del sito archeologico hanno una forma unica, con una punta lunga, ben lavorata e una base molto più spessa. Secondo gli scienziati, i manufatti sono considerati giganti quando superano i 22 centimetri di lunghezza: ce ne sono due che soddisfano questo criterio nella recente scoperta, con il più grande che misura 29,5 centimetri, uno dei più lunghi mai trovati. In Inghilterra, oggetti di queste dimensioni si trovano spesso nelle regioni del Tamigi e del Medway e risalgono spesso a 300.000 anni. Sono così grandi che è difficile immaginare che qualcuno sia in grado di maneggiarli con facilità. Non sappiamo, dunque, perché siano stati realizzati strumenti così grandi, o anche chi li abbia realizzati. Il sito archeologico risale alla preistoria britannica e coincide con l’emergere del popolo di Neanderthal e della sua cultura, e potrebbe aver condiviso l’ambiente con altre prime specie umane.
Ai tempi dei manufatti, la Medway Valley era occupata da prati boscosi e terre fluviali, che ospitavano cervi rossi (Cervus elaphus), cavalli preistorici e mammiferi meno familiari nella regione, come gli elefanti dalle zanne dritte (Palaeoloxodon antiquus) e i leoni. Oggetti di centinaia di anni fa sono stati trovati prima nel sito, ma mai come parte di uno scavo su larga scala come questo. L’analisi dei manufatti, affermano gli scienziati, ci mostrerà come gli umani antichi li usassero e come questo abbia aiutato i nostri antenati ad adattarsi agli ambienti dell’ultima era glaciale. Nel sito è stata fatta una seconda importante scoperta: un cimitero romano, risalente ad almeno 250.000 anni dopo i vicini resti preistorici. Si ritiene che le persone sepolte nel sito, datate tra il I e il IV secolo d.C., vivessero in un vicino villaggio trovato a 850 metri dal cimitero. Sono stati scoperti, inoltre, i resti di 25 persone, 13 delle quali cremate, sepolte con beni o oggetti personali come braccialetti, e 4 di loro erano in bare di legno. Oggetti in ceramica e ossa di animali, rinvenuti anche nelle vicinanze, possono essere collegati a feste rituali al momento della sepoltura.
Fonte:
https://www.ucl.ac.uk/news/2023/jul/giant-stone-artefacts-found-rare-ice-age-site-kent