Un tesoro del Neolitico scoperto nelle acque di Capri

Si tratta di ossidiana probabilmente trasportata su una nave di diecimila anni fa.

Un vero e proprio tesoro di ossidiana è stato scoperto nelle profondità delle acque limpide di Capri. Una sorpresa per un team di subacquei che immersi a quaranta metri hanno scoperto dei blocchi di questo speciale vetro vulcanico prezioso, nero e lucido, la cui formazione deriva dal raffreddamento immediato della lava. I blocchi di ossidiana sono stati lavorati, come dimostra i segni di una scalpello. Per gli esperti si trovavano forse su una nave neolitica, dunque almeno 10mila anni fa. La scoperta è avvenuta nella zona sommersa vicina alla Grotta Bianca di Capri durante le immersioni del nucleo subacqueo della questura di Napoli insieme agli archeologi subacquei della Soprintendenza. Tutto è cominciato da una serie di segnalazione che però non avevano indicato l’ubicazione esatta dei reperti. Dopo aver individuato i blocchi di ossidiana, la sorpresa è stata quando gli esperti hanno capito che la zona interessata dai reperti era molto ampia, ad una profondità che va dai 30 ai più di 40 metri. ”Era probabilmente una parte di un carico di una nave neolitica”, hanno spiegato gli archeologi. I blocchi individuato recano evidenti tracce di scalpellature e lavorazione. Ognuno misura circa 28 x 20 centimetri per un’altezza di 15 ed un peso di circa 8 chili. Tutti i reperti scoperti sono stati portati nei depositi della Soprintendenza dove saranno puliti dalle concrezioni marine e restaurati. Per gli esperti della Soprintendenza l’obbiettivo è, ora, di indagare la zona per individuare nuovi reperti, ma soprattutto la nave affondata.

L’ossidiana è una roccia eruttiva di origine vulcanica, composta principalmente da silice. Il suo nome deriva dal latino “obsidianus”, che significa “pietra di Obsidio”, un antico termine romano. L’ossidiana si forma quando la lava fusa si raffredda molto rapidamente, impedendo la crescita di cristalli. Questo processo di raffreddamento rapido crea una struttura vetrificata, rendendo l’ossidiana simile al vetro, ma molto più densa. La sua colorazione può variare dal nero brillante al grigio scuro, e può avere l’inclusione di cristalli bianchi, che rendono l’ossidiana particolarmente attraente dal punto di vista estetico. Una delle caratteristiche distintive dell’ossidiana è la sua capacità di fratturarsi in frammenti molto taglienti con bordi affilati. Questa proprietà lo rende stato ampiamente utilizzato nel corso della storia umana, dall’Antico Egitto ai nativi americani, come materiale per la creazione di strumenti affilati, come punte di freccia e raschietti.