Stabia: ricostruiti ultimi istanti in Villa San Marco, vittima dell’eruzione del Vesuvio

Durante gli scavi gli archeologi hanno riportato alla luce incredibili reperti che ci dicono tanto sugli ultimi momenti in Villa San Marco.

Proseguono gli scavi a Stabia, antica città vicino a Pompei, un tempo luogo di vacanza dell’élite romana. Tante sono le testimonianze di pittura e architettura tra cui spicca la Villa San Marco, un grande complesso che si estende per più di 11 mila metri quadrati. Il complesso è stato protagonista di numerose campagne di scavi e dall’ultima sono emersi incredibili reperti. La parte finale del portico superiore è già emersa portando alla luce pitture e stucchi. Le pitture riproducono scene fantastiche, tappeti con colori ancora ben visibili.

La grande strutture riemerge dai lapilli nel suo assetto originario con le ricche decorazione in IV stile alle pareti. Basandosi sul racconto fornito da stratigrafie dei crolli, dei lapilli è stato possibile ricostruire gli ultimi istanti di vita nella villa. Pare infatti, che a conclusione della pioggia di lapilli prodotta dal Vesuvio, uno dei residenti della villa, tornò sul luogo oppure uscì da un nascondiglio e fu sorpreso dall’ultimo parossismo del vulcano che si presentò con venti caldi e correnti piroclastiche prodotte dal crollo della colonna eruttiva.

“Questa campagna di scavi nell’antica Stabia propone scoperte di grande pregio archeologico e si aggiunge a tutte le altre attività messe in campo dal Ministero della Cultura in questi mesi per la salvaguardia e lo sviluppo di tutta l’area. Il contesto che si snoda tra Stabia, Oplonti, Ercolano e Pompei è tra i più rilevanti al mondo e ha ancora tanto da rivelare” ha commentato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.