Fusione nucleare controllata: Nuovo successo nel secondo test al National Ignition Facility

Il National Ignition Facility ha ottenuto un’uscita di energia ancora più elevata nel secondo test di fusione nucleare controllata, confermato dal Lawrence Livermore National Laboratory.

Rappresentazione artistica della fusione laser, un bersaglio criogenico all'interno di questo cilindro viene compresso da potenti laser.

Il laser colpisce una piccola capsula contenente idrogeno pesante, comprimendola e riscaldandola fino a che non si fonde (Lawrence Livermore National Laboratory)

Nel dicembre scorso, i ricercatori hanno ottenuto una reazione di fusione nucleare controllata che ha prodotto più energia di quella necessaria per avviare il processo. Il team del National Ignition Facility (NIF) ha ripetuto con successo l’esperimento in una seconda prova il 30 luglio, ottenendo un’uscita di energia ancora più elevata. Questo secondo test è stato riportato da tre fonti anonime al Financial Times ed è stato confermato dal Lawrence Livermore National Laboratory, dove si trova il NIF. Secondo le fonti anonime, il secondo esperimento ha prodotto più energia rispetto a quello dell’anno scorso.

Il laboratorio ha dichiarato: “Dopo aver dimostrato per la prima volta l’accensione della fusione al National Ignition Facility nel dicembre 2022, abbiamo continuato a effettuare esperimenti per studiare questo nuovo e affascinante regime scientifico. In un esperimento condotto il 30 luglio, abbiamo ripetuto l’accensione al NIF. Come da nostra prassi standard, prevediamo di presentare questi risultati alle prossime conferenze scientifiche e nelle pubblicazioni sottoposte a revisione paritaria”.

Il NIF utilizza un metodo chiamato fusione per confinamento inerziale per creare energia da fusione. Utilizzano laser e pellet di deuterio e trizio, versioni dell’idrogeno che hanno neutroni nel nucleo. L’idrogeno pesante è contenuto in una piccola capsula, sospesa in un forno cilindrico a raggi X chiamato hohlraum, che è il bersaglio dei laser. I laser riscaldano il hohlraum a temperature estremamente elevate, comprimendo il deuterio e il trizio in modo che si fondano insieme, formando elio e rilasciando neutroni ad alta velocità.

Nell’esperimento di dicembre, l’energia rilasciata è stata superiore all’energia richiesta per i laser. Ha prodotto circa 3,15 megajoule di energia da fusione rispetto ai 2,05 megajoule necessari per i laser. L’esperimento del 30 luglio ha prodotto 3,5 megajoule, sempre secondo il Financial Times. Questo risultato rappresenta un altro passo verso la realizzazione di una centrale elettrica commerciale in grado di fornire energia illimitata e priva di carbonio con una quantità minima di rifiuti radioattivi. A differenza delle centrali a fissione nucleare, non c’è rischio di fusione del nucleo.

Tuttavia, ci sono ancora sfide da affrontare. Attualmente, il NIF può effettuare solo un colpo di laser al giorno e la quantità di energia rilasciata è ancora bassa. Per realizzare una centrale elettrica commerciale, sarà necessario colpire la capsula più volte al secondo e produrre un’uscita molto più elevata rispetto a quella attualmente possibile. I piani per raggiungere questi obiettivi futuri sono già in corso. [fonte: Financial Times]

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