Una cometa sorprendente: la coda di un cane nel cielo

Una cometa ha mostrato una coda insolitamente lunga e ben visibile, simile a quella di un cane. La causa potrebbe essere una grande eruzione di massa coronale del Sole.

Immagine in bianco e nero della cometa C/2020 S3 (Erasmus) del 14 novembre 2020

In un’immagine fissa, Erasmus sembra una qualsiasi altra cometa, ma nel tempo si è visto che la sua coda si muoveva come un cucciolo eccitato. (NASA/JPL-Caltech/ZTF, pubblico dominio, tramite Wikimedia Commons)

Le comete sono oggetti celesti che hanno una coda e si muovono in modo indipendente, come i gatti, secondo David H Levy, uno dei co-scopritori di molti comete famose. Gli astronomi spesso si trovano ad osservare comete che non raggiungono la luminosità sperata o che cercano di mantenere l’ottimismo sotto controllo per una nuova cometa. Tuttavia, tre anni fa, una cometa ha sorpreso gli scienziati mostrando una coda ben visibile, più simile a un cane che a un gatto. La spiegazione potrebbe risiedere in un’eruzione di massa coronale del Sole. La cometa C/2020 S3 (Erasmus) ha un’orbita di 1.800 anni e quando è stata avvistata nel settembre 2020 sembrava una cometa a lungo periodo. Durante il suo avvicinamento al Sole, la cometa ha sviluppato due code – una di polvere e una di ioni – che non sempre puntavano nella stessa direzione. Quando la cometa era più vicina al Sole, ha rilasciato grandi quantità di vapore d’acqua e polvere. Le code delle comete sono spinte lontano dal Sole dalla pressione della radiazione, che è dieci volte più forte del vento solare. La coda di ioni, invece, è determinata principalmente dal vento solare. La cometa Erasmus ha mostrato una coda di polvere che si è spostata notevolmente rispetto al Sole in un breve periodo di tempo, implicando variazioni nella velocità del vento solare. Questo fenomeno potrebbe essere spiegato da una grande eruzione di massa coronale del Sole. Gli scienziati hanno osservato fenomeni simili in altre occasioni, attribuiti a diverse cause, ma la causa più probabile in questo caso potrebbe essere una grande eruzione di massa coronale associata a una macchia solare. Questa scoperta è stata presentata all’Astronomical Journal, ma deve ancora essere approvata.

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