La scoperta di St Bees Man: un corpo medievale sorprendentemente conservato

La scoperta di un corpo medievale quasi perfettamente conservato di un uomo di prestigio, chiamato St Bees Man, ha sconvolto gli studiosi. Scopri di più sulla sua identità e sulla sua morte brutale.

Un'incisione della St Bees Priory realizzata da Samuel e Nathaniel Buck nel 1739

Un’incisione della St Bees Priory realizzata da Samuel e Nathaniel Buck nel 1739. (Dougism/Wikimedia Commons (Pubblico Dominio))

Circa 40 anni fa, è stata fatta una scoperta sorprendente che ha sconvolto le menti degli studiosi: un corpo quasi perfettamente conservato di un uomo medievale è stato trovato in una bara di legno rivestita di piombo. Questo corpo è stato chiamato St Bees Man e, dopo anni di ricerca, gli studiosi hanno ora un’idea abbastanza chiara di chi fosse questa persona di prestigio.

La scoperta è avvenuta nel 1981, quando una cripta è stata trovata sotto la navata del coro in rovina della St Bees Priory in Cumbria, nel nord dell’Inghilterra. Accanto alla bara rivestita di piombo, gli archeologi hanno trovato lo scheletro di una donna, le cui parti molli si erano completamente degradate nel corso dei secoli. Nonostante l’età dei resti, gli studiosi si aspettavano di trovare un altro scheletro all’interno della bara. Invece, hanno trovato un corpo incredibilmente conservato avvolto strettamente in un sudario. Questo corpo è stato probabilmente mantenuto in condizioni impeccabili grazie alla bara rivestita di piombo, un metodo antico per conservare i corpi dei defunti.

Gli studiosi hanno concluso che l’uomo è stato sepolto tra il 1290 e il 1500 d.C. Aveva circa 40 anni al momento della sua morte, che è avvenuta in modo brutale. Presentava numerose costole rotte, una mandibola fratturata e un polmone perforato, probabilmente causati da una battaglia o un atto di violenza. La causa ultima della morte è stata un emopneumotorace, una condizione in cui aria e sangue si accumulano nella cavità toracica, quasi certamente causata da un trauma intenso.

Inizialmente, l’identità dell’uomo era un mistero. La sua sepoltura costosa suggeriva che avesse un alto status sociale, ma non c’erano documenti scritti che potessero provare chi fosse o perché fosse tenuto in così alta considerazione. Una delle teorie principali è che fosse un cavaliere di nome Anthony de Lucy, morto nel 1368 durante le Crociate del Nord in Lituania. A partire dal XII secolo, i monarchi cristiani dell’Europa occidentale hanno condotto una serie di campagne militari per convertire i popoli pagani baltici, finnici e slavi occidentali al cristianesimo. Ci sono prove che un gruppo inglese sia stato coinvolto nell’attacco a una fortezza a Kaunas, dove “tre dei nostri uomini furono uccisi dalle mura”. Le lesioni di Anthony de Lucy, una mandibola fratturata e un polmone perforato, supportano questa teoria. I tre uomini uccisi sembrano essere Anthony, John de Multon e Roger Felbrigg, con la data più probabile che sia il 16 settembre 1368.

L’identità della donna che accompagnava l’uomo è meno chiara. La moglie di Anthony de Lucy si è risposata successivamente e è morta a Londra all’età di settant’anni, quindi è improbabile che sia lei. Il sospetto più probabile è Maud de Lucy, sua sorella, che ha ereditato gran parte della sua ricchezza dopo la sua morte e sembrava avere una stretta relazione con il fratello scomparso.

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