Gli alimenti ultra-processati aumentano il rischio di cancro alla bocca e alla gola

Come rivelato da uno studio pubblicato sull’European Journal of Nutrition, gli alimenti ultra-processati possono essere collegati al rischio di cancro alla bocca, alla gola e all’esofago. Per giungere a questa conclusione, i ricercatori dell’Università di Bristol hanno analizzato 450.000 partecipanti. Secondo i risultati del team, mangiare il 10% in più di alimenti ultra-processati è associato a un rischio maggiore del 23% di cancro alla testa e al collo e a un rischio maggiore del 24% di adenocarcinoma esofageo (cancro esofageo). Questi alimenti contengono un elevato numero di additivi, conservanti, aromi e coloranti, il che significa che possono essere dannosi per l’organismo umano. Inoltre, anche l’imballaggio degli alimenti e il processo di produzione possono essere responsabili poiché causano l’aggiunta di sostanze chimiche tossiche agli alimenti. Per migliorare il benessere generale, gli operatori sanitari spesso consigliano di concentrarsi su una dieta equilibrata che includa alimenti integrali e minimamente trasformati come frutta, verdura, cereali integrali, proteine ​​magre e grassi sani.

I ricercatori sottolineano che una dieta senza alimenti ultra-processati è considerata un passo positivo verso il miglioramento delle abitudini alimentari e l’evitamento di problemi di salute legati all’alimentazione. Non mancano gli studi che dimostrano le conseguenze negative di questo tipo di dieta. Alla conferenza internazionale dell’Alzheimer’s Association del 2022, i ricercatori hanno presentato che gli alimenti trasformati aumentano il rischio di declino cognitivo. La situazione è più grave di quanto si possa pensare: nel 2022, gli studi hanno dimostrato che una cattiva alimentazione potrebbe non essere sufficiente a spiegare i rischi per la salute. Gli scienziati, che hanno analizzato più di 20.000 individui, hanno scoperto allora che il consumo eccessivo di alimenti ultra-processati aumenta il rischio di morte prematura per qualsiasi causa.

Fonti:

https://link.springer.com/article/10.1007/s00394-023-03270-1