L’Evento di Carrington: la tempesta solare del 1859

L’Evento di Carrington del 1859, la più forte tempesta solare mai registrata, rivela la vulnerabilità della Terra a eventi simili. L’analisi dei registri magnetici fornisce preziose informazioni storiche.

La capacità delle tempeste solari di danneggiare la Terra è probabilmente stata sottovalutata perché non potevamo credere quanto possano diventare grandi.
La capacità delle tempeste solari di danneggiare la Terra è probabilmente stata sottovalutata perché non potevamo credere quanto possano diventare grandi. (Elena11/Shutterstock.com)

La Terra ha vissuto la scorsa notte una potente tempesta geomagnetica, la più intensa dal 2017, sebbene di minore entità rispetto all’Evento di Carrington del 1859, la più forte tempesta solare mai registrata. Recenti analisi hanno rivelato che la perturbazione del campo magnetico terrestre durante l’Evento di Carrington è stata ancora più significativa di quanto si pensasse inizialmente.

Il 1 settembre 1859, il Sole ha emesso una grande quantità di gas e particelle subatomiche elettrificate verso la Terra, equivalente all’energia di 10 miliardi di bombe atomiche. Questo evento ha causato il collasso delle comunicazioni telegrafiche, provocando panico tra gli operatori e incendiando i sistemi. Le Luci del Nord sono state avvistate fino a Cuba e alle Hawaii, permettendo ai testimoni di leggere i giornali solo alla luce delle aurore boreali.

Le tempeste solari sono eventi che si verificano da sempre sulla Terra, ma le stime sulla loro intensità si basavano su dati indiretti come la presenza di radioisotopi negli anelli degli alberi. Tuttavia, i registri dell’Evento di Carrington hanno fornito informazioni più dettagliate di quanto ci si aspettasse, mettendo in evidenza la vulnerabilità della società moderna a eventi simili.

Prima del GPS, il campo magnetico terrestre era fondamentale per la navigazione. Già nel XVII secolo, Edmond Halley guidava spedizioni per mappare le variazioni del campo magnetico nell’Oceano Atlantico, rendendosi conto dell’importanza di considerare anche le variazioni nel tempo. I registri magnetici dell’epoca, come quelli conservati a Greenwich e Kew nel Regno Unito, hanno contribuito a comprendere meglio l’attività solare e le sue conseguenze sulla Terra.

La digitalizzazione dei registri magnetici ha permesso di analizzare in dettaglio i dati storici. Secondo il dottor Ciaran Beggan del British Geological Survey, i registri cartacei dell’Evento di Carrington sono in condizioni relativamente buone considerando la loro età. Grazie alla digitalizzazione, è stato possibile calcolare che il tasso di cambiamento del campo magnetico durante l’Evento di Carrington era di almeno 500 nT/minuto, un valore straordinario rispetto alle tempeste solari attuali.

La ricerca ha dimostrato che l’Evento di Carrington è stato un evento estremo, con conseguenze significative sulla società dell’epoca. Gli studi condotti su questi antichi registri magnetici continuano a fornire preziose informazioni sulla storia delle tempeste solari e sulla vulnerabilità della Terra a eventi simili in futuro.

Links: