La Regina delle Ande: Puya raimondii

Puya raimondii, la gigante bromeliacea delle Ande, svela la sua imponenza, longevità e misteri protocarnivori in un ambiente unico.

Turista vicino alle piante di Puya Raimondii nelle Ande peruviane, Sud America.
Questa pianta è un long boi completamente certificato. (Galyna Andrushko/Shutterstock.com)

Chi è il sovrano delle Ande? Non è né uno dei sette paesi attraversati né il possente condor andino, ma una pianta massiccia, rara e longeva chiamata Puya raimondii.

Cos’è esattamente Puya raimondii? Conosciuta come la Regina delle Ande, questa pianta appartiene alla famiglia delle bromeliacee, che include anche l’ananas. Sebbene abbia alcune somiglianze spinose con l’ananas, P. raimondii è molto più imponente in altezza. Questo gigante può raggiungere i 40 piedi (12 metri) di altezza, rendendolo la più grande bromeliacea al mondo.

Descritta per la prima volta dal naturalista francese Alcide d’Orbigny nel 1830, Puya raimondii fu ufficialmente classificata nel 1874 dallo scienziato Antonio Raimondi, che le diede il suo nome attuale in onore di sé stesso. Successivamente, nel 1928, fu riclassificata nel genere Pourretia gigantea Puya.

Dove si trova esattamente Puya raimondii? Come suggerisce il suo soprannome, la Regina delle Ande si trova nelle Ande, la catena montuosa più lunga del mondo. Tuttavia, è endemica solo in alcune regioni erbacee del Perù e della Bolivia, a quote comprese tra i 3.000 e i 4.800 metri, principalmente rivolte a nord. La maggior parte della popolazione di P. raimondii si concentra nell’Area di Conservazione Regionale di Titankayocc in Perù, che ospita boschi con oltre 450.000 piante. Le restanti popolazioni sono più sparse.

Cosa rende così speciale Puya raimondii? Oltre alla sua imponente altezza, la pianta ha suscitato l’interesse dei ricercatori per la sua presunta natura “protocarnivora”, che suggerisce la capacità di intrappolare e uccidere piccoli animali senza poterli digerire. Anche se ulteriori studi sono necessari per confermare questa teoria, non è da escludere del tutto. Una specie simile, Puya chilensis, è anch’essa sospettata di essere protocarnivora, con una predilezione per le pecore.

Un altro aspetto affascinante di Puya raimondii è la sua eccezionale longevità. Questa pianta può vivere più a lungo di molti esseri umani, con una durata media di 80-100 anni. Ma c’è di più: nonostante possa sopravvivere per un secolo intero, fiorisce solo una volta nella vita, alla fine della stessa. Durante questo spettacolare evento, produce fiori bianchi e tra 6 e 12 milioni di semi. Dopo la fioritura, la pianta muore, ma il suo fusto rimane eretto per diversi anni, lasciando un’impressionante eredità.

Primo piano di Puya raimondii in fiore, fiori bianchi.
Primo piano di Puya raimondii in fiore, fiori bianchi.
Galyna Andrushko/Shutterstock.com

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