Peste nera: la Cina allerta la popolazione delle regioni del nord

Intanto migliorano le condizioni dei due infetti in Mongolia.

Anche le autorità cinesi si muovono per prevenire la diffusione della peste tra la popolazione delle regioni del nord. Un’allerta di terzo livello, su una scala di quattro, è stata emessa dall’agenzia avvisando la popolazione contro la caccia, il consumo o il trasporto di animali potenzialmente infetti, in particolare marmotte, con l’obbligo di segnalare qualsiasi roditore morto o malato. La scoperta di un infetto di peste, anche in territorio cinese, ha spinto le autorità a misure più severe sul consumo dei roditori nelle regioni al confine con la Mongolia.

Il tutto mentre la confinante Mongolia ha annunciato, oggi, l’isolamento della provincia di Khovd, dopo la scoperta di due casi di peste bubbonica, provocati dal consumo di carne di marmotta senza cottura. Le condizioni due pazienti sono in netto miglioramento. Causata dai batteri “Yersinia pestis“, la peste bubbonica si diffonde principalmente attraverso il morso di pulci infette presenti sui roditori. Il sintomo più noto è la comparsa dei cosiddetti linfonodi infetti, ingrossati e dolorosi sotto alle ascelle, nella parte superiore del femore, nell’inguine e nella regione del collo. Nel quattordicesimo secolo, questa malattia, allora nota come Morte Nera, uccise più di un terzo della popolazione europea. Oggi, la peste bubbonica può essere completamente controllata e curata, a patto che la persona infetta riceva il trattamento indicato in tempo.