Coronavirus: una misteriosa malattia respiratoria collegata al COVID-19 preoccupa gli esperti

La Sindrome Infiammatoria Multisistemica coinvolge diversi organi, tra cui il cuore, i reni, la pelle e il cervello.

Centinaia di bambini in tutto il mondo, positivi al coronavirus, hanno contratto una misteriosa malattia che colpisce il tratto respiratorio e non solo. Si tratta della Sindrome Infiammatoria Multisistemica (MIS-C), una patologia che in precedenza veniva confusa con la Sindrome di Kawasaki. Strettamente correlata al coronavirus, questa malattia provoca un forte dolore addominale, significativi sintomi gastrointestinali, infiammazione cardiaca e dei vasi sanguigni. La malattia, secondo gli esperti, potrebbe provocare più danni del previsto, ma soprattutto essere molto subdola sviluppandosi anche dopo infezioni da COVID-19 di lieve entità. “I bambini potrebbero risultare asintomatici e dunque non essere a conoscenza di aver contratto l’infezione, ma potrebbero sviluppare l’infiammazione pochi giorni dopo. È spaventoso”, spiega Alvaro Moreira, esperto di neonatologia del Centro di Scienze della Salute dell’Università del Texas. La cosiddetta MIS-C interessa diversi organi, inclusi il cuore, i polmoni, i reni, il cervello e perfino la pelle. Una varietà di sintomi che hanno inizialmente confuso gli esperti, ma oggi, a vari mesi dallo scoppio della pandemia, il quadro delle causa che provocano la patologia è più chiaro.

Coronavirus: una misteriosa malattia respiratoria collegata al COVID-19 preoccupa gli esperti

Una ricerca realizzata da un team di medici e ricercatori del Bambino Gesù e del Centro Covid di Palidoro, ha individuato il legame tra il Covid-19 e la sindrome infiammatoria multisistemica acuta. Gli esperti hanno indicato come responsabili della patologia le citochine (mediatori dell’infiammazione coinvolti nella risposta immunitaria), i cui livelli sono risultati alterati. Nei soggetti affetti dal Covid-19 che sviluppano MIS-C è stata individuata, inoltre, una significativa presenza di auto-anticorpi, in grado di provocare determinare il danno vascolare e cardiaco tipico della MIS-C. Nei bambini positivi al coronavirus, inoltre, è stata riscontrata una particolare tipologia di linfociti T, un sottotipo di globuli bianchi il cui compito è la difesa del corpo dagli agenti esterni, con funzione immunitaria alterata. L’alterazione provoca l’infiammazione ed accentua la produzione di auto-anticorpi che attaccano il cuore. Moreira, con la sua squadra di ricerca, ha studiato circa 40 studi osservazionali su 662 bambini affetti da MIS-C. Per il 71% dei bambini è stato necessario il ricovero in terapia intensiva per un periodo di circa 8 giorni. Nella maggior parte dei casi venivano registrati febbre e dolori addominali, oltre alla diarrea, al vomito, la congiuntivite ed eruzioni cutanea. In undici casi la malattia ha avuto esiti fatali. Non è chiaro se la sindrome provochi effetti a lungo termine o addirittura permanenti sul cuore. In oltre la metà dei casi sono stati registrati effetti significativi sull’organo cardiaco grazie all’ECG che mostravano anomalie come la dilatazione dei vasi sanguigni coronarici ed una minore capacità di pompare il sangue ai tessuti. Al margine della ricerca gli esperti sottolineano come siano necessarie ulteriori ricerche per comprendere al meglio la patologia e i suoi effetti.

https://www1.nyc.gov/assets/doh/downloads/pdf/imm/covid-19-pmis-it.pdf