Microbi che si nutrono di scorie radioattive scoperti in una miniera d’oro in Sudafrica

Si tratta di esemplari che non hanno subito alcuna variazione evolutiva da ben 175 milioni di anni.

Da quando è stata descritta da Charles Darwin nel 1859, l’evoluzione è stata considerata un processo di cambiamento costante che ha dato origine a innumerevoli forme di vita sul pianeta e che ha consentito alle specie di adattarsi all’ambiente in cui vivono. Tuttavia, non tutti gli organismi si sono evoluti con la stessa rapidità, come dimostrato da un team internazionale di ricercatori che ha scoperto come i batteri del sottosuolo sono rimasti praticamente invariati per oltre 175 milioni di anni. Nell’ultimo studio, gli scienziati hanno analizzato campioni di materiale genetico del “Candidatus Desulforudis audaxviator“, un batterio rilevato in una miniera d’oro sudafricana che abita il sottosuolo di vari continenti a una profondità di quasi 3000 metri. Questo raro esemplare si nutre dei residui prodotti dal decadimento radioattivo di uranio, potassio e sodio.

Microbi che si nutrono di scorie radioattive scoperti in una miniera d’oro in Sudafrica

Dopo aver confrontato i risultati dei 126 campioni raccolti in Nord America, Eurasia e Africa, gli accademici hanno scoperto come i microbi studiati siano rimasti in uno stato noto come “stasi evolutiva” per almeno 175 milioni di anni, cioè non non hanno subito nessun cambiamento evolutivo già prima che il supercontinente Pangea si separasse nel Mesozoico. Questa scoperta, spiega Eric Becraft, autore principale dello studio, conferma come alcuni organismi entrano nella “fase evolutiva” a piena velocità, mentre altri rallentano questo processo al punto da rimanere praticamente invariati per milioni di anni. “Questa scoperta mostra come dobbiamo valutare diversi fattori quando avanziamo delle potesi sulla velocità dell‘evoluzione e su come interpretiamo l’albero della vita“, ha aggiunto. “Sembrano fossili viventi di quel periodo”, ha detto Ramunas Stepanauskas, coautore dello studio, riguardo a questi microrganismi primitivi.