Dei alati e grifoni in una targa risalente a 2.300 anni fa. La scoperta in Russia

“Mai prima d’ora è stato scoperto un oggetto, con così tante divinità, a nord-est dei principali centri sciti”, sottolinea il capo della spedizione, Valeri Guliáev.

Un piatto d’argento, con immagini di animali mitici, è stato scoperto durante gli scavi di una necropoli a tumulo Scythian Dévitsa V, nella regione di Voronezh. Ad annunciarlo è stata, venerdì, l’Istituto di Archeologia dell’Accademia Russa delle Scienze. L’oggetto “unico”, che misura 7,5 per 34,7 centimetri, risale al IV secolo a.C. era incastonato con diverse borchie d’argento su una base di legno, che oggi è completamente scomparsa. Al centro dell’ornamento si distingue la dea della fertilità, Arguimpasa, anticamente chiamata Cibeles o Magna Mater, che compare nell’immagine con una corona di corna e seni nudi. È circondato da due grifoni alati con teste d’aquila. Si notano, inoltre, due figure quadrate a sinistra e due antropomorfe, circondate da grifoni, a destra della dea, forse anche in questo caso divinità non ancora identificate.

Dei alati e grifoni in una targa risalente a 2.300 anni fa. La scoperta in Russia

La scoperta rappresenta un contributo importante alla nostra conoscenza del pantheon scitico, grazie alla al numero, davvero elevato, di dei rappresentato contemporaneamente in un solo elemento”, ha spiegato il capo della spedizione, Valeri Guliáev. Oltre alla lapide, nel tumulo, saccheggiato già in epoca antica, sono stati rinvenuti lo scheletro di un uomo, di età compresa tra i 40 e i 49 anni, armi ed elementi di finimenti scitici, nonché vasellame e la mascella inferiore di un orso.