Astronomia: gli scienziati hanno scoperto come si sono formati i crateri sul lato nascosto della Luna

Per gli esperti un massiccio impatto circa 4,3 miliardi di anni fa che spiegherebbe l’origine dei crateri.

Lo studio condotto dalla Brown University e dalla Lunar and Planetary Science Laboratory in Arizona ipotizza che l’origine dei numerosi crateri sul lato oscuro delle Luna sia da attribuire ad un massiccio impatto avvenuto miliardi di anni fa vicino al polo sud della luna. Questo fenomeno, secondo i ricercatori avrebbe creato un enorme pennacchio di calore all’interno della luna. Quel pennacchio avrebbe trasportato alcuni materiali – una serie di terre rare ed elementi che producono calore – sul lato vicino della luna, che a sua volta avrebbe contribuito al vulcanismo che ha creato le pianure vulcaniche che vediamo oggi. Le differenze tra i lati vicini e lontani della luna furono rivelate per la prima volta nel 1960 dalle missioni sovietiche Luna e dal programma Apollo degli Stati Uniti. Mentre le differenze nei depositi vulcanici sono evidenti, si spera che le future missioni rivelino anche differenze nella composizione geochimica.

Astronomia: gli scienziati hanno scoperto come si sono formati i crateri sul lato nascosto della Luna.

Il lato vicino ospita un’anomalia compositiva nota come Procellarum KREEP terrane (PKT) – una concentrazione di potassio (K), elementi delle terre rare (REE), fosforo (P), insieme a elementi che producono calore come il torio. KREEP sembra essere concentrato dentro e intorno a Oceanus Procellarum, la più grande delle pianure vulcaniche, ma è scarso altrove sulla luna. Alcuni scienziati hanno sospettato una connessione tra il PKT e le colate laviche vicine, ma la domanda sul perché questi elementi fossero concentrati solo sul lato più vicino. Si pensa che KREEP rappresenti l’ultima parte del mantello a solidificarsi dopo la formazione della luna. Come tale, probabilmente formava lo strato più esterno del mantello, appena sotto la crosta lunare. I modelli dell’interno lunare suggeriscono che avrebbe dovuto essere distribuito più o meno uniformemente sotto la superficie. Ma questo nuovo modello mostra che la distribuzione uniforme sarebbe interrotta dopo un massiccio impatto dal pennacchio di calore. Secondo gli esperti, il materiale KREEP avrebbe cavalcato l’onda di calore emanata dalla zona di impatto come un surfista. Mentre il pennacchio di calore si diffondeva sotto la crosta lunare, quel materiale fu infine raggruppato solo su di un lato. “L’impatto Polo Sud-Aitken è uno degli eventi più significativi della storia lunare. Questo lavoro mette insieme queste due cose e penso che i nostri risultati siano davvero entusiasmanti” spiegano gli scienziati.