Vespa orientalis: più aggressiva ed attirata dai rifiuti, è allarme anche in Italia

Roma attiva una task force per contrastare un’invasione di vespe orientali, che non si vedevano nella capitale dagli anni ’50.

vespa orientalis
Fonte: Twitter/@janavel7

I cambiamenti climatici portano quasi sempre solo problematiche, l’ultima in ordine di tempo probabilmente è l’arrivo, o meglio l’invasione, in Italia di un tipo di vespe molto pericolose, le Vespe Orientalis.

In Francia una coppia è stata attaccata in un parco da questi insetti e l’uomo ha subito ben una trentina di punture rischiando la morte, è stato infatti ricoverato in ospedale in gravi condizioni, e anche a Roma è allarme negli ultimi giorni per una vera e propria invasione di queste vespe che nidificano nelle intercapedini dei muri e si aggirano intorno ai cassonetti e ai rifiuti in generale in quanto si cibano anche di carne putrida. Come riconoscerle? Le Vespe orientalis, in realtà calabroni, sono facilmente distinguibili per la banda gialla sull’addome e la loro colorazione rossiccia; per quanto riguarda le dimensioni si aggirano intorno ai 20-25 mm.

Secondo quanto riporta l’Army Public Health Center: “Possono essere una preoccupazione per la salute pubblica poiché questi insetti grandi e aggressivi sono in grado di infliggere morsi multipli e dolorosi. Il loro home range comprende porzioni dell’Europa meridionale, dell’Asia sudoccidentale, Africa nord-orientale e Madagascar. I calabroni orientali sono insetti sociali. I nidi sono tipicamente stabiliti sottoterra o in aree protette come alberi cavi, nonché vuoti nelle strutture, navi container, veicoli e aerei parcheggiati. I calabroni orientali sono predatori di altri insetti, catturando specie di grandi dimensioni come cavallette, mosche, api mellifere. È importante contattare il personale locale di medicina preventiva per ricevere aiuto con la gestione e l’identificazione dei calabroni orientali. L’abilità di riconoscere gli adulti calabroni orientali e individuare i loro siti di nidificazione ridurrà notevolmente il potenziale di ritorno di questo insetto”.

Al momento quindi la preoccupazione più grande è di eliminare le regine per non ritrovarci, nella prossima estate, totalmente alla mercé di questi insetti.