Scienziati fissano le fotocamere agli squali e scoprono un’enorme foresta sottomarina [VIDEO]

Gli squali tigre fanno scoprire agli scienziati la più grande prateria sottomarina del mondo.

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Fonte: Twitter/@Greenreport_it

Un gruppo di ricercatori ha ben pensato di collegare telecamere e localizzatori alle pinne dorsali degli squali tigre per studiare il fondale marino. E con enorme sorpresa è stata scoperta la presenza di un’enorme foresta sottomarina di piante di fanerogame, la più grande del mondo e che si estende per 35.000 miglia quadrate attraverso il fondale dei Caraibi. Questo è quanto emerso in un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications.

Come ha spiegato il coautore Carlos Duarte, della King Abdullah University of Science and Technlogy in Arabia Saudita: “Questa scoperta mostra quanto siamo lontani dall’aver esplorato gli oceani, non solo nelle profondità, ma anche nelle aree poco profonde”.

Fonte: NPG Press

Le alghe, che rappresentano un importante terreno di alimentazione per gli animali marini, possono anche essere in grado di immagazzinare abbondanti quantità di carbonio, questo fa sì che lo studio risulti fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici. Tra l’altro vi sono tante cose che non conosciamo sulle grandi distese di alghe che insidiano sotto la superficie, compresa la quantità di area che coprono, dato che sono difficili da individuare utilizzando la fotografia aerea o satellitare.

Fonte: SeaLegacy

Così per sopperire in termini di tempo e denaro e per un’osservazione più da vicino, i ricercatori hanno deciso di rinunciare a subacquei umani oppure sottomarini, spedendo invece veloci squali tigre. Riuscire a scoprire dove sono posizionate le alghe è necessario per capire come il cambiamento climatico sta influenzando sia il pianeta che la vita marina. Il ricercatore seniore Oliver Shipley, dell’organizzazione di scienze marine Beneath the Waves e coautore del giornale, ha commentato così al Guardian: “Le alghe e altri ecosistemi simili sono probabilmente uno dei migliori alleati e risorse che abbiamo in termini di tentativo naturale di mitigare gli effetti del cambiamento climatico”.

Adesso l’intento sarà quello di usufruire altre specie di mammiferi per ispezionare altri angoli ancora inesplorati degli oceani.