Gli strumenti di pietra più antichi: imprecisioni e incompletezze

Un articolo pubblicato di recente nella rivista The Holocene, (Agnolin & Agnolin 2022), discute l’origine umana dei manufatti di pietra scheggiata rinvenuti negli scavi dei siti archeologici di Pedra Furada e Sítio do Meio, nel parco nazionale Serra da Capivara (stato del Piauí, Nordeste del Brasile) nei quali i più antichi resti della presenza umana in America hanno un’età minima di 60.000 anni (Parenti 2001, Santos et al. 2003, Parenti et al. 2018).

L’articolo espone l’ipotesi ragionevole che i cebi striati (Sapajus libidinosus) che vivono attualmente – e probabilmente nel Pleistocene superiore – nella regione del Parco, abbiano provocato involontariamente la frattura di schegge di quarzo in modo praticamente identico alla scheggiatura intenzionale umana, fatta per ottenere margini taglienti, attività essenziale di qualsiasi gruppo umano nella preistoria. Questa ipotesi non è nuova (Fiedel 2017) ed è stata già discussa e parzialmente refutata (Parenti et al. 2018).

In qualità di responsabile degli scavi alla Pedra Furada fra il 1987 e 1988, e avendo pubblicato oltre venti lavori sull’argomento, mi permetto di discordare dalle conclusioni dell’articolo di Agnolin & Agnolin 2022 per le seguenti ragioni: 1) gli AA, che hanno lavorato unicamente in base alla letteratura e non sui materiali archeologici, hanno fatto una lettura frettolosa dei molti lavori pubblicati dal nostro gruppo, evitando di menzionare nelle conclusioni i numerosi focolari (strutture di pietre organizzate con resti di combustione al loro interno) incontrati negli strati Pleistocenici di entrambi i siti, in associazione spaziale coi manufatti di supposta orgine umana, focolari questi che sono stati abbondantemente analizzati e illustrati nelle pubblicazioni (Parenti 2001, Parenti 2023, in pubblicazione; 2) i parametri utilizzati in appoggio all’ipotesi degli AA prendono in considerazione solo una parte di ciò che è stato pubblicato sulla Pedra Furada: di fatto esistono molti pezzi scheggiati intensamente sulle due facce, fenomeno non registrato nella frattura involontaria provocata dai cebi; 3) le conclusioni delle analisi sui due siti citati sono estrapolate indebitamente agli altri siti della regione, senza il supporto del benché minimo studio dei manufatti, per invalidare in toto la presenza umana anteriore a 12.000 anni in nelle basse terre sudamericane.

Stando così le cose l’articolo di Agnolin & Agnolin 2022, nonstante formuli un’ipotesi ragionevole da me stesso accettata, è invalido sia perché basato su di un esame incompleto dell’evidenza archeologica, sia perché estrapola una possibilità – realistica per una parte dei pezzi – a tutto l’insieme degli oggetti scavati, dimostrando che gli AA hanno fatto una lettura affrettata, incompleta e preconcetta dei dati disponibili.

Fabio Parenti

Professore de archeologia nella Universidade Federal do Paraná, Curitiba, Brasile.

Ex-Presidente do Istituto Italiano di Paleontologia Umana

Bibliografia citata

Agnolin A.M. & Agnolin F.L. 2022, Holocene capuchin-monkey stone tool deposits shed doubts on the human origin of archeological sites from the Pleistocene of Brazil), The Holocene, https://doi.org/10.1177/09596836221131707 

Fiedel S.J. 2017, Did Monkeys Make the Pre-Clovis Pebble Tools of Northeastern Brazil? PaleoAmerica 3 (1): 6-12.

Parenti F. 2001, Le gisement quaternaire de Pedra Furada (Piaui, Brésil). Stratigraphie, chronologie, évolution culturelle. Paris, Ed. Recherches sur les Civilisations.

Parenti F. 2023 (in pubblicazione), Pedra Furada: a reappraisal of its artifacts, structures and stratigraphy, L’Anthropologie.

Parenti, F., Cannell, A., Débard, E., Faure, M., Okumura,M.M., 2018. Genesis and taphonomy of the archaeological layers of Pedra Furada rock-shelter, Brazil. Quaternaire 29 (3), 255-269.

Santos, G.M., Bird, M.I., Parenti, F., Fifield, L.K., Guidon, N., Hausladen, P.A., 2003. A revised chronology of the lowest occupation layer of Pedra Furada Rock Shelter, Piaui, Brazil: the Pleistocene peopling of the Americas. Quaternary Science Reviews 22, 2303-2310. 10.1016/S0277-3791(03)00205-1