Scoperti resti di Homo antecessor, l’antenato cannibale

Un parietale e una falange di circa 850.000 anni scoperti inaspettatamente nella Gran Dolina promettono di essere il preludio di “una lunga serie di ritrovamenti fossili” nei prossimi anni.

Il team di paleontologi che lavora nella catena montuosa di Burgos de Atapuerca, in Spagna, ha terminato la campagna di scavi questa estate con gli occhi puntati su quella successiva. Il motivo è che per la prima volta in vent’anni sono stati portati alla luce, nell’area, i resti di Homo antecessor, la specie umana dalle abitudini cannibali vissuta circa 850.000 anni fa e di cui conserviamo ancora la traccia del DNA. Si tratta di diversi frammenti di un parietale e della falange di un piede appartenuti a uno o più individui adulti. Per José María Bermúdez de Castro, condirettore dei siti, il ritrovamento, “totalmente inaspettato“, potrebbe essere solo il primo di una lunga serie di scoperte che è convinto troverà nei prossimi anni. Con zigomi cavi e un cranio che misura più di 1.000 cm cubi, il misterioso Homo antecessor somigliava molto, dal punto di vista anatomico, agli uomini di oggi. La specie è stata scoperta nel 1994 e nuovi resti sono apparsi all’inizio degli anni 2000, ma da allora non è stato più visto. Gli scienziati non sono sicuri se i pezzi di parietale, che si sono potuti unire insieme, e la falange appartenessero allo stesso individuo. Questi ominidi praticavano il cannibalismo, “si mangiavano a vicenda e gettavano le ossa intorno al campo, quindi i resti sono ampiamente dispersi”, spiega Bermúdez de Castro. Sembra chiaro che i suoi proprietari fossero adulti, probabilmente giovani non più di 16 anni. Oltre a questi pezzi umani, la campagna estiva ad Atapuerca, iniziata il 17 giugno e alla quale hanno partecipato 300 ricercatori da tutto il mondo, ha anche recuperato uno strumento litico risalente a circa 1,4 milioni di anni e composto da quarzo puro. Lo strumento potrebbe essere stato usato per la carne degli animali.

Vissuto circa 1,2 milioni di anni fa nel Pleistocene medio, l’Homo antecessor è una delle specie più affascinanti e misteriose che hanno popolato la Terra. La scoperta di Homo antecessor è avvenuta in Spagna, nei pressi del sito archeologico di Gran Dolina, nella Sierra de Atapuerca. Qui, negli anni ’90, i ricercatori hanno rinvenuto fossili e resti ossei, che hanno fornito preziose informazioni su questa specie preistorica. Si ritiene che Homo antecessor sia stato uno dei primi abitanti dell’Europa, e la sua esistenza ha implicazioni importanti per la comprensione dell’evoluzione umana nel Vecchio Continente. L’aspetto fisico di Homo antecessor è ancora oggetto di dibattito tra gli scienziati, ma gli studi suggeriscono che doveva avere caratteristiche sia simili a quelle dei predecessori Homo erectus, sia somiglianti a quelle dei successivi Neanderthal. La sua capacità cranica era relativamente piccola, con un cervello di dimensioni inferiori rispetto a quello degli esseri umani moderni, ma comunque più sviluppato rispetto a quelle delle specie precedenti. Questa caratteristica potrebbe suggerire un certo grado di evoluzione e sviluppo cognitivo. Inoltre, il ritrovamento di attrezzi di pietra associati a Homo antecessor indica una capacità di fabbricazione di strumenti rudimentali, utilizzati per la caccia e la raccolta di cibo. Questa abilità suggerisce uno stadio di adattamento e sopravvivenza in un ambiente sfidante. La dieta di Homo antecessor sembra essere stata basata principalmente su carne, con qualche componente vegetale. Questo indica una transizione verso una dieta carnivora, una caratteristica che sarebbe stata ereditata e sviluppata nelle future specie umane. Tuttavia, a causa della frammentarietà dei fossili e dei resti trovati, non possiamo ancora determinare con certezza aspetti fondamentali come la struttura sociale, il linguaggio o il comportamento culturale di Homo antecessor. La scomparsa di Homo antecessor dalla scena preistorica sembra essere avvenuta circa 800.000 anni fa, ma il suo contributo all’evoluzione umana non è stato vano. Gli scienziati ritengono che, nonostante la sua estinzione, alcune delle caratteristiche sviluppate da questa specie possano essere state ereditate da altre popolazioni di Homo, inclusi i Neanderthal e Homo sapiens.