Un diamante di 1.080 carati scoperto in Botswana

Si stima che sia il settimo più grande e uno dei cinque più grandi incolori mai scoperti.

Il minatore canadese Lucara Diamond ha annunciato questa settimana la scoperta di un diamante naturale da 1.080 carati nella miniera di Karowe in Botswana, nell’Africa meridionale. È una “gemma bianca superiore di tipo IIA“, categoria alla quale appartengono quelle di maggiore purezza e trasparenza, che costituiscono tra l’1% e il 2% di tutte quelle estratte. “Rappresenta il nostro quarto diamante di oltre 1.000 carati dal 2015″, ha affermato Eira Thomas, CEO di Lucara. Secondo il sito specializzato Natural Diamond Council, le sue enormi dimensioni (misura 82,2 x 42,8 x 34,2 mm) lo rendono il settimo diamante più grande e uno dei cinque più grandi diamanti incolori mai scoperti. Il Botswana è il più grande produttore mondiale di diamanti e la miniera di Karowe è nota per essere la patria di alcuni dei più grandi diamanti della storia. Si stima che circa la metà provenga dall’interno di questa miniera. “Lucara è estremamente lieta di segnalare il ritrovamento di un altro grande diamante gemma di alta qualità“, ha commentato Thomas.

Si stima che la nuova pietra preziosa sarà messa in vendita per diversi milioni di dollari e subirà la stessa sorte della Lesedi La Rona, trovata a Karowe nel 2015 e acquisita nel 2017 dalla casa di gioielleria Graff per 53 milioni di dollari. Questo diamante grezzo, il più grande trovato in oltre 100 anni, pesava 1.109 carati ed è stato tagliato, lucidato e trasformato in una gemma da 302 carati. Il Lesedi La Rona è considerato il secondo diamante più grande mai scoperto, dietro il Cullinan da 3.106 carati, trovato nel 1905 vicino a Pretoria, in Sudafrica. I diamanti si formano nel mantello terrestre, ad una profondità di circa 150 chilometri sotto la superficie della Terra. La loro formazione avviene grazie a condizioni di pressione e temperatura estreme. Il processo di formazione dei diamanti inizia con la presenza di grandi quantità di carbonio puro nella roccia madre. Il carbonio viene sottoposto a temperature superiori a 1.000 gradi Celsius e pressioni molto elevate, che possono raggiungere i 725.000 chilogrammi per centimetro quadrato. Queste condizioni estreme fanno sì che il carbonio si cristallizzi formando una struttura a reticolo tridimensionale molto stabile, nota come “griglia di carbonio”. Questa struttura conferisce ai diamanti le loro caratteristiche uniche di elevata durezza e lucentezza. Lentamente, nel corso di milioni di anni, le eruzioni vulcaniche portano i diamanti alla superficie terrestre attraverso tubi vulcanici o kimberliti. Durante questo processo, i diamanti possono interagire con altre rocce e minerali, acquisendo impurità che conferiscono loro diversi colori come il blu, il rosa o il giallo. È importante sottolineare che la formazione dei diamanti richiede condizioni molto particolari e rare. Perciò, non è comune trovarli in grandi quantità né in tutti i luoghi.