La corteccia di salice: un nuovo farmaco antivirale dalla natura

La corteccia di salice potrebbe essere la soluzione per combattere le epidemie virali di massa. Gli estratti di salice hanno dimostrato un efficace effetto antivirale su diversi virus, inclusi i coronavirus.

Un piccolo mazzo di corteccia di salice, tenuto insieme da un pezzo di corda.

La corteccia di salice è stata utilizzata per secoli per trattare ogni tipo di disturbo. (Kalcutta/Shutterstock.com)

Durante la pandemia di COVID-19, è emerso chiaramente come le epidemie virali di massa possano mettere sotto enorme pressione il sistema sanitario e la società nel suo complesso. Al fine di evitare che la storia si ripeta, i ricercatori si sono affrettati a cercare un nuovo farmaco antivirale e sembra che abbiano trovato una soluzione inaspettata: la corteccia di salice.

Spesso si pensa che la scoperta di farmaci avvenga solo in laboratori all’avanguardia utilizzando composti sintetici, ma i ricercatori spesso trovano ispirazione nel mondo naturale. Infatti, più del 40% dei farmaci approvati tra il 1981 e il 2019 derivavano da prodotti naturali.

La corteccia di salice è uno dei prodotti medicinali naturali più conosciuti ed è stata utilizzata per secoli per trattare il dolore e l’infiammazione. Le sue proprietà antinfiammatorie sono attribuite al composto salicina, che ha contribuito allo sviluppo dell’aspirina.

In precedenza, i ricercatori avevano scoperto che l’estratto della corteccia di salice era altamente efficace contro gli enterovirus, un gruppo di virus per i quali non esistono farmaci clinicamente approvati. In uno studio recente, gli scienziati hanno dimostrato che l’estratto di corteccia di salice potrebbe essere utilizzato anche contro una gamma più ampia di virus con diverse strutture.

Il team di ricerca ha creato un estratto utilizzando salici coltivati commercialmente, macinando la corteccia, mettendola in acqua calda e filtrandola. Questa soluzione è stata poi aggiunta a cellule infettate con diversi virus, tra cui il Coxsackievirus A e B, i coronavirus stagionali e il SARS-CoV-2. I ricercatori hanno misurato il tempo che l’estratto impiegava per agire sulle cellule infettate e quanto bene riusciva a inibire l’attività virale.

I risultati hanno dimostrato che l’estratto di salice aveva un efficace effetto antivirale su tutti i virus testati, agendo sulla loro superficie per inibire l’infezione. Tuttavia, il meccanismo esatto di azione dell’estratto sembrava variare a seconda della struttura del virus. Ad esempio, i coronavirus sembravano essere distrutti dall’azione dell’estratto, mentre i virus non rivestiti erano bloccati, impedendo loro di riprodursi.

Gli estratti agivano attraverso meccanismi distinti contro diversi virus, secondo Varpu Marjomäki, autore principale dello studio. Tuttavia, gli estratti erano altrettanto efficaci nell’inibire i virus rivestiti e non rivestiti.

Lo studio ha anche analizzato la composizione chimica dell’estratto per cercare di identificare i composti responsabili delle proprietà antivirali della corteccia di salice. Anche se non sono state ottenute risposte chiare in questo caso, questa analisi fornirà una base per futuri lavori di ricerca.

Attualmente, i ricercatori stanno continuando a studiare gli estratti di corteccia di salice per identificare le molecole bioattive e studiarle in maggior dettaglio. Inoltre, stanno ampliando la ricerca su un numero maggiore di virus utilizzando componenti purificati, al fine di comprendere meglio i meccanismi di azione.

Questo studio e i futuri lavori di ricerca saranno fondamentali nel modo in cui affronteremo le future epidemie virali. È necessario disporre di strumenti ampi ed efficienti per combattere il carico virale nella nostra vita quotidiana. Le vaccinazioni sono importanti, ma da sole non possono affrontare molti dei nuovi sierotipi emergenti in modo sufficientemente tempestivo. Speriamo che l’umile albero di salice possa essere di aiuto.

Lo studio è stato pubblicato su Frontiers in Microbiology.

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