La misteriosa scomparsa di una stella massiccia

Una stella massiccia nella galassia nana Kinman è scomparsa senza spiegazioni apparenti, sfidando le nostre conoscenze sulla fine delle vite stellari.

La galassia Kinman Dwarf.

La galassia Kinman Dwarf, dove risiedeva la stella. (NASA, ESA/Hubble, J. Andrews (U. Arizona))

Le stelle sono generalmente considerate affidabili e costanti nel loro comportamento nel corso del tempo. Tuttavia, occasionalmente gli astronomi scoprono che alcune stelle scompaiono senza una spiegazione apparente. Nel 2019, è stata scoperta la scomparsa di una stella massiccia nella galassia nana Kinman, a circa 75 milioni di anni luce di distanza. Questa stella era stata osservata per la prima volta nel 1962 e era stata identificata come una stella variabile blu luminosa, che sono stelle giganti che mostrano variazioni imprevedibili nella loro luminosità nel corso del tempo.

Negli anni successivi, la stella è stata osservata ripetutamente nella galassia nana Kinman. Tuttavia, nel 2019, gli astronomi hanno utilizzato il Very Large Telescope dell’Osservatorio Europeo Australe (ESO) e hanno scoperto che la stella era completamente scomparsa. Analizzando i dati, è emerso che la stella era scomparsa dalla vista tra il 2011 e il 2016. Di solito, le stelle di questo tipo terminano le loro vite come brillanti supernove, quindi è stato sorprendente che questa stella massiccia sia scomparsa senza produrre un’esplosione di supernova luminosa.

Gli scienziati hanno formulato due ipotesi per spiegare la scomparsa della stella. La prima ipotesi suggerisce che il periodo di alta attività della stella abbia portato a una diminuzione della sua luminosità, che potrebbe essere stata ulteriormente oscurata dalla presenza di polvere. La seconda ipotesi suggerisce che la stella si sia collassata in un buco nero senza passare attraverso la fase di supernova. Questo sarebbe un evento molto raro e metterebbe in discussione le nostre conoscenze attuali sulla fine delle vite delle stelle massicce.

Purtroppo, a causa della grande distanza della galassia, sarà difficile ottenere ulteriori informazioni per confermare una delle due ipotesi. Tuttavia, il futuro lancio del Telescopio Estremamente Grande dell’ESO nel 2028 potrebbe fornire ulteriori prove e informazioni su questo mistero.

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