Il futuro dell’evoluzione umana: speciazione e tecnologia genetica

Esploriamo la possibilità di una futura speciazione umana e l’impatto della tecnologia genetica sull’evoluzione.

Un'esposizione di teschi di antenati umani in mostra presso un museo di storia naturale

Oltre a Homo sapiens, sono esistite almeno altre otto specie di umani: Homo habilis, Homo rudolfensis, Homo erectus, Homo antecessor, Homo heidelbergensis, Homo floresiensis, Homo neanderthalensis (i Neanderthal), Homo naledi e i misteriosi Denisovani. (Micaela Parente/Unsplash)

Circa 300.000 anni fa, diverse specie umane popolavano la Terra, interagendo, mescolandosi e scontrandosi tra di loro. Alla fine, solo Homo sapiens sopravvisse come specie dominante. Nonostante le minacce come le pandemie globali e le armi nucleari, Homo sapiens è rimasto il principale primate del pianeta. Tuttavia, potrebbe non essere la fine della storia. Con i cambiamenti monumentali che si prospettano nella nostra civiltà, potrebbe essere possibile che Homo sapiens si divida in diverse specie, creando un mondo o addirittura una galassia di molteplici ominidi.

Nonostante ci troviamo in appartamenti riscaldati e passiamo le giornate fissando dispositivi elettronici, non siamo sfuggiti ai confini del mondo naturale e alle pressioni evolutive. Siamo ancora nel costante processo di evoluzione e la selezione naturale continua ad operare, secondo Scott Solomon, biologo evoluzionista presso la Rice University e autore del libro “Future Humans: Inside the Science of Our Continuing Evolution”.

Un diagramma semplificato del processo di speciazione alopatrica

Come funziona la speciazione alopatrica. (Andrew Z. Colvin/Wikimedia Commons (CC BY-SA 4.0))

Un esempio di cambiamento evolutivo è la capacità di bere latte. Questa capacità di digerire il lattosio si è sviluppata solo negli ultimi 10.000 anni, dall’avvento dell’agricoltura quando gli esseri umani hanno iniziato ad allevare animali e a bere il loro latte. In alcune parti del mondo, come l’Europa, la capacità di bere latte è emersa solo circa 5.000 anni fa. Un altro esempio più recente è l’aumento delle cesaree, che ha portato all’aumento dei neonati troppo grandi per passare naturalmente attraverso il canale del parto. Questo potrebbe essere dovuto alla proliferazione di geni che codificano per neonati grandi e/o canali del parto piccoli, che in passato non sarebbero stati trasmessi poiché entrambi sarebbero morti durante il parto.

Altri cambiamenti evolutivi possono essere più sottili, ma non meno significativi. Ad esempio, se un tratto genetico come il colore dei capelli diventa più comune o meno comune da una generazione all’altra, ciò viene considerato un cambiamento evolutivo. Questi cambiamenti possono accumularsi nel corso del tempo e portare all’emergere di una nuova specie separata, attraverso un processo chiamato speciazione.

Un possibile meccanismo di speciazione è la speciazione alopatrica, in cui una popolazione si divide in due popolazioni geograficamente isolate che non possono più scambiarsi geni tra di loro. Ad esempio, se un fiume divide un’isola in due metà, le due popolazioni separate potrebbero evolvere adattamenti diversi per adattarsi ai loro ambienti separati e, con abbastanza cambiamenti, potrebbero divergere in due specie separate. Un esempio di questo tipo di speciazione potrebbe essere la separazione tra scimpanzé e bonobo, avvenuta oltre un milione di anni fa quando il fiume Congo ha diviso la popolazione di scimmie della giungla in due.

Tuttavia, nel caso di Homo sapiens, la speciazione futura potrebbe essere meno probabile a causa della mancanza di isolamento geografico e dell’interazione sempre maggiore tra le popolazioni umane. Oggi è molto facile spostarsi in tutto il pianeta e non ci sono praticamente gruppi umani veramente isolati, ad eccezione di pochi gruppi indigeni “non contattati”.

Tuttavia, ciò non significa che la speciazione umana futura sia impossibile. Con l’avanzamento della tecnologia genetica, come CRISPR-Cas9, potremmo avere il controllo completo dei nostri genomi e potremmo modificare geneticamente gli esseri umani. Questa capacità potrebbe portare a percorsi evolutivi diversi se utilizzata in modo selettivo da parte di alcuni individui o gruppi privilegiati. Inoltre, la colonizzazione di altri pianeti potrebbe essere un catalizzatore per la speciazione umana, poiché gli esseri umani che vivono su altri pianeti sarebbero soggetti a pressioni evolutive diverse rispetto a quelli legati alla Terra.

In conclusione, sebbene Homo sapiens sia attualmente la specie umana dominante, non possiamo escludere la possibilità di una futura speciazione umana. I cambiamenti evolutivi sono già avvenuti nel corso della storia umana e potrebbero accumularsi nel tempo, portando all’emergere di nuove specie umane. Tuttavia, la speciazione umana futura dipenderà da vari fattori, come l’isolamento geografico e l’interazione tra le popolazioni umane, nonché dall’uso della tecnologia genetica e dalla colonizzazione di altri pianeti.

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