La scoperta di ceneri, frecce e un orecchino rivela nuove informazioni sulla caduta di Gerusalemme

La scoperta di reperti archeologici sul sito del Monte Sion fornisce dettagli sulla distruzione del tempio del re Salomone e l’assedio di Gerusalemme nel 586 a.C.

Punta di freccia proveniente dalla conquista babilonese di Gerusalemme trovata durante gli scavi sul Monte Sion.

Questa è una delle frecce sparate dagli invasori babilonesi mentre assaltavano Gerusalemme prima di bruciare il primo tempio. (Spedizione archeologica del Monte Sion / Virginia Withers)

La scoperta di ceneri, frecce e un orecchino sul sito del Monte Sion a Gerusalemme ha portato nuove informazioni sulla caduta di Gerusalemme e la distruzione del tempio del re Salomone. Questi reperti archeologici sono stati trovati durante gli scavi condotti sul sito e forniscono ulteriori dettagli su uno degli eventi più importanti dell’Antico Testamento.

L’assedio di Gerusalemme da parte delle forze babilonesi nel 586 o 587 a.C. è stato un evento di grande rilevanza nella storia ebraica e viene descritto ripetutamente nella Bibbia. Durante questo assedio, gran parte della popolazione di Giuda fu uccisa e molti furono portati come prigionieri a Babilonia. L’esilio durò quasi 50 anni e la distruzione del tempio è ancora commemorata oggi con il digiuno di Tisha B’Av, uno dei giorni più sacri del calendario ebraico.

La scoperta degli strati di cenere e frammenti di ceramica nel 2017 ha confermato in gran parte la veridicità delle descrizioni bibliche. Questi reperti indicano che una parte significativa della città è stata bruciata durante l’assedio. Ulteriori esami hanno rivelato che gli strati di cenere contengono punte di frecce in stile scita, che erano conosciute per essere state utilizzate dai babilonesi, e frammenti di vasi rotti. Tra i reperti trovati c’è anche un raro orecchino fatto di una miscela di oro e argento, che rappresenta solo il secondo gioiello di questa era trovato durante gli scavi a Gerusalemme e dintorni.

Tuttavia, gli scavi archeologici sono ancora in corso e solo una piccola parte della città antica è stata finora esplorata a questo livello. Il dottor Shimon Gibson dell’Università della Carolina del Nord ritiene che il sito possa essere una delle “grandi case” menzionate nel libro biblico dei Re, che furono bruciate durante l’assedio babilonese. La posizione del sito, con vista sul Tempio e altre aree panoramiche, suggerisce che fosse una proprietà di grande valore all’epoca.

Gibson ha sottolineato che gli strati di cenere e i reperti trovati non sembrano essere il risultato di rifiuti domestici, ma piuttosto indicano una casa distrutta durante un raid o una battaglia. Gli oggetti domestici, le lampade e i frammenti di ceramica rotti suggeriscono un’azione violenta. La scoperta di gioielli è particolarmente rara nei siti di conflitto, poiché solitamente vengono saccheggiati e fusi dagli attaccanti. Gli scavi a Gerusalemme stanno rivelando stratificazioni di diverse epoche storiche sovrapposte l’una all’altra, con scoperte che vanno dall’epoca del re Erode alle difese utilizzate dai crociati nel 1099.

Queste scoperte archeologiche offrono nuove informazioni sulla caduta di Gerusalemme e la distruzione del tempio del re Salomone. Mentre gli scavi continuano, è probabile che ulteriori reperti e dettagli emergeranno, arricchendo la nostra comprensione di questo importante evento storico.

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