I terremoti sulla Luna potrebbero mettere in pericolo le future colonie della NASA?

La Luna continua a rimpicciolirsi e questo fenomeno ha effetti sul suo polo sud, anche nelle aree in cui la NASA prevede di portare gli astronauti del programma Artemis. Questa scoperta è il risultato un nuovo studio condotto dallo scienziato Thomas R. Watters, del Center for Earth and Planetary Studies, che fa parte del National Air and Space Museum negli Stati Uniti. Il restringimento della Luna è stato scoperto nel 2019, quando uno studio della NASA ha dimostrato che il nostro satellite “ha perso” più di 50 metri grazie a questo processo. Proprio come l’uva raggrinzisce quando si trasforma in uva passa, la superficie lunare era piena di difetti. Ma la Luna non ha uno strato flessibile come la buccia dell’uva. Pertanto, il processo ha reso la sua superficie irregolare, provocando la formazione di queste faglie nelle zone in cui parti della crosta entravano in collisione tra loro. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno simulato la stabilità dei pendii lunari con dei modelli scoprendo che alcuni di loro sono più vulnerabili alle frane causate da terremoti sismici. Durante le analisi, il team ha lavorato con immagini e dati provenienti dal polo sud della Luna, ed è stato in grado di collegare le faglie geologiche ad un grande terremoto registrato negli anni 70. Inoltre, l’area è piena di scarpate, che sono una prova significativa di terremoti avvenuti in passato. Per gli autori, alcune regioni dell’area sembrano essere sufficientemente sicure da accogliere gli astronauti delle future missioni Artemis, mentre altre potrebbero comportare rischi. Modelli computerizzati hanno dimostrato che le zone più pericolose sono vulnerabili alle frane causate dalle scosse.

Indicazione delle aree con pendii instabili al polo sud lunare (Immagine: Riproduzione/NASA/LROC/ASU/Smithsonian Institution)

Watter spiega che “i terremoti lunari ‘superficiali‘, capaci di produrre forti tremori nella regione del polo sud lunare, sono possibili attraverso eventi di scivolamento sulle faglie o la formazione di nuove”. Come suggerisce il nome, i terremoti lunari superficiali si verificano a non più di 100 metri di profondità nella crosta lunare. Il coautore Nicholas Schmerr sottolinea che i terremoti superficiali possono essere devastanti per i possibili insediamenti umani che potrebbero organizzarsi in futuro. “Questo lavoro ci sta aiutando a prepararci per ciò che ci aspetta sulla Luna, che si tratti di strutture ingegneristiche che possano resistere meglio all’attività sismica lunare o di proteggere le persone da zone veramente pericolose”, ha commentato. Per i prossimi passi, gli autori continueranno a mappare la Luna e la sua attività sismica, cercando di identificare le regioni che potrebbero essere pericolose per l’uomo. “Mentre ci avviciniamo alla data di lancio della missione Artemis con equipaggio, è importante mantenere i nostri astronauti, le nostre attrezzature e le nostre infrastrutture quanto più sicure possibile“, ha concluso.

Fonte:

https://iopscience.iop.org/article/10.3847/PSJ/ad1332

https://cmns.umd.edu/news-events/news/Nicholas-Schmerr-moon-shrinking-causing-landslides-and-instability-lunar-south-pole