Gli antichi romani avevano una disgustosa abitudine per l’igiene orale

I romani erano particolarmente meticolosi riguardo all’igiene orale, ma le loro ricette di dentifrici erano tutt’altro che ordinarie.

Un ingrediente principale del dentifricio romano era il carbone in polvere, derivato da varie sostanze bruciate, tra cui ossa di animali e gusci di ostriche. Ciò forniva la qualità abrasiva necessaria per la pulizia dei denti . Sorprendentemente, un altro ingrediente nella loro miscela dentale era il cervello di topo schiacciato, ritenuto in grado di aumentare l’efficacia del dentifricio. Ma l’ingrediente più peculiare era senza dubbio l’urina umana , importata in grandi quantità dal Portogallo. L’ammoniaca presente nelle urine era apprezzata per le sue proprietà sbiancanti, rendendola un popolare collutorio e uno sbiancante per i denti. La creazione del dentifricio nell’antica Roma era un processo accurato. L’eclettico mix di ingredienti, che va dalle erbe comuni ai più particolari teschi di topo e urina, è stato macinato finemente per ottenere una consistenza liscia e uniforme. Questa polvere veniva poi mescolata con un legante, come il miele, per trasformarla in una pasta. Questo dentifricio veniva utilizzato non solo per pulire ma anche per rinfrescare l’alito, aspetto cruciale dell’igiene personale nella società romana. I metodi di applicazione erano in qualche modo simili a quelli odierni e prevedevano l’uso di un bastoncino o delle prime forme di spazzolino da denti, spesso ramoscelli, per distribuire la pasta sui denti.

Nell’era classica, l’alitosi era un problema diffuso e il mal di denti era quasi altrettanto comune. I dentisti romani ricorrevano principalmente all’estrazione dei denti senza l’uso di anestetici. Tuttavia, è interessante notare che solo circa un terzo degli scheletri scavati nelle rovine di Pompei ed Ercolano presentavano denti mancanti, e un numero relativamente piccolo mostrava segni di carie. Le peculiarità degli studi dentistici romani , dagli ingredienti non convenzionali del dentifricio come cervello di topo in polvere e urina umana ai metodi meticolosi di preparazione, evidenziano un approccio avanzato ma non convenzionale all’igiene orale. Gli effettivi risultati di queste pratiche si riflettono nella salute dentale osservata nei resti archeologici di Pompei ed Ercolano, indicando che, nonostante i loro strani metodi, i romani avevano un regime dentale sorprendentemente efficace!