Per conoscere i primi organismi sul nostro pianeta, i ricercatori devono analizzare le rocce della Terra primordiale. Questi possono essere trovati solo in pochi punti sulla superficie della Terra. Il cratone Pilbara nell’Australia occidentale è uno di questi rari siti: lì si trovano rocce risalenti a circa 3,5 miliardi di anni contenenti tracce dei microrganismi che vivevano a quel tempo.
Un gruppo di ricerca guidato dall’Università di Göttingen ha ora trovato nuovi indizi sulla formazione e la composizione di questa antica biomassa, fornendo informazioni sui primi ecosistemi della Terra. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Precambrian Research . Utilizzando tecniche ad alta risoluzione come la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR) e la struttura fine di assorbimento dei raggi X vicini (NEXAFS), i ricercatori hanno analizzato le particelle carboniose trovate nelle rocce costituite da solfato di bario. Ciò ha consentito agli scienziati di ottenere importanti informazioni sulla struttura delle particelle microscopiche e di dimostrare che sono di origine biologica. È probabile che le particelle si siano depositate come sedimenti nello specchio d’acqua di una “caldera” – una grande cavità a forma di calderone che si forma dopo l’attività vulcanica. Inoltre, alcune particelle devono essere state trasportate e trasformate dalle acque idrotermali appena sotto la superficie del vulcano.
Ciò indica una storia turbolenta di depositi di sedimenti. Analizzando vari isotopi di carbonio, i ricercatori hanno concluso che diversi tipi di microrganismi vivevano già nelle vicinanze dell’attività vulcanica, simili a quelli che si trovano oggi nei geyser islandesi o nelle sorgenti termali del Parco Nazionale di Yellowstone. Lo studio non solo fa luce sul passato della Terra, ma è interessante anche dal punto di vista metodologico. La prima autrice Lena Weimann, del Centro di geoscienze dell’Università di Göttingen, spiega: “È stato molto entusiasmante poter combinare una serie di tecniche ad alta risoluzione, che ci hanno permesso di ricavare informazioni sulla storia di come le particelle organiche sono state depositate e sulla loro origine. Come mostrano i nostri risultati, si possono ancora trovare tracce originali dei primi organismi anche in materiali estremamente antichi”.