Amaltea: la misteriosa luna rossa di Giove

La sonda Juno cattura immagini di Amaltea, luna rossa di Giove, svelando misteri e peculiarità. Un’analisi affascinante del sistema joviano.

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Amalthea è solo un piccolo punto rispetto alla massiccia dimensione di Giove, vedi sopra la Grande Macchia Rossa a sinistra e sotto una fascia scura nell’emisfero meridionale a destra. (NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS; elaborazione dell’immagine di Gerald Eichstädt)

All’inizio di marzo, durante il suo avvicinamento ravvicinato a Giove, la sonda Juno ha catturato una vista mozzafiato del gigante gassoso. Tra le sorprendenti formazioni nuvolose che si stagliano nell’atmosfera, spicca un punto scuro che attira l’attenzione. In una delle immagini, questo punto si staglia sopra una banda scura, mentre in un’altra è chiaramente visibile sopra la Grande Macchia Rossa, uno dei simboli distintivi del pianeta. Questo punto scuro è in realtà Amaltea, una delle lune di Giove, e non passa inosservato per la sua intensa colorazione rossa.

Amaltea è una piccola luna, la terza più vicina al pianeta gigante, e pertanto una delle più veloci del Sistema Solare. Con un diametro di soli 168 chilometri (104 miglia), la sua forma non è sferica ma più simile a quella di una patata. Tuttavia, ciò che la rende davvero unica è il suo colore rosso intenso, che la contraddistingue come l’oggetto più rosso del nostro sistema planetario. Le ragioni di questa colorazione rimangono ancora un mistero, ma si ipotizza che possa derivare da materiali come lo zolfo provenienti da Io, la luna vulcanica di Giove, o da processi interni alla stessa Amaltea.

Un oggetto a forma di patata molto rosso
Amalthea vista a colori da Voyager 1. Molto rosso.
NASA

Nonostante le sue dimensioni ridotte, Amaltea è un oggetto piuttosto caldo, emettendo più calore di quanto riceva dal Sole. Questo fenomeno potrebbe essere influenzato dall’imponente campo magnetico di Giove, che potrebbe generare correnti elettriche all’interno della piccola luna. In alternativa, le forze mareali provenienti dal gigante gassoso potrebbero contribuire a riscaldare Amaltea, analogamente a quanto avviene con Io, mantenendo attiva la sua attività vulcanica.

Le straordinarie immagini sono state elaborate e perfezionate dal cittadino scienziato Gerald Eichstädt. Juno si trovava a una distanza di 265.000 chilometri (165.000 miglia) al di sopra delle nuvole di Giove quando ha immortalato queste suggestive vedute, offrendoci uno sguardo unico su uno degli affascinanti segreti del sistema joviano.

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