Il Futuro Cupo della Terra: Pangea Ultima e le Prospettive Estreme

Studio predice un futuro con Pangea Ultima, aumento di CO2 e condizioni estreme. Importanza di affrontare la Crisi Climatica attuale.

immagine dell'articolo
Il rosso è buono, giusto? (Farnsworth et al, Università di Bristol, Nature Geoscience, 2024, (CC BY 4.0))

Il pianeta Terra ha una storia che si estende per circa 4,5 miliardi di anni, durante i quali ha subito numerosi cambiamenti. Da una massa di magma fuso, si è trasformato in un pianeta con placche tettoniche e supercontinenti, fino a diventare un ambiente ricco di vita. Tuttavia, in termini cosmologici, la Terra è ancora considerata giovane. Attualmente siamo solo un terzo del suo ciclo di vita stimato, e ci sono ancora molte trasformazioni in arrivo.

Un recente studio condotto utilizzando supercomputer per modellare il clima nei prossimi 250 milioni di anni ha rivelato un futuro cupo per il nostro pianeta. Si prevede che un unico supercontinente dominerà il mondo, rendendolo praticamente inabitabile per la maggior parte dei mammiferi. Secondo Alexander Farnsworth, Ricercatore Associato Senior presso il Cabot Institute for the Environment dell’Università di Bristol e autore principale dello studio, i livelli di anidride carbonica potrebbero raddoppiare rispetto a quelli attuali.

Il nuovo supercontinente, chiamato Pangea Ultima in riferimento al precedente supercontinente Pangea, porterà a condizioni estreme sulla Terra. Con temperature che potrebbero oscillare tra i 40 e i 70 °C, gran parte del pianeta si troverà in zone tropicali calde e umide. Questo scenario, definito da Farnsworth come un “triplo colpo”, comporterà un aumento significativo di CO2 nell’atmosfera, un Sole più caldo e un ambiente ostile a causa delle dimensioni del supercontinente.

L’effetto di continentalità, che rende le aree costiere più fresche e umide rispetto a quelle interne, contribuirà a creare un ambiente privo di risorse alimentari e idriche per i mammiferi. Temperature elevate, umidità e estremi giornalieri renderanno la vita insostenibile per molte specie, compresi gli esseri umani, che non saranno in grado di dissipare il calore attraverso il sudore per raffreddare i loro corpi.

Secondo Benjamin Mills, Professore di Evoluzione dei Sistemi Terrestri presso l’Università di Leeds, la concentrazione di CO2 potrebbe superare le 600 parti per milione molti milioni di anni nel futuro, a meno che non si riducano drasticamente le emissioni di gas serra. Questo scenario, sebbene distante nel tempo, dovrebbe far riflettere sull’importanza di affrontare la Crisi Climatica attuale, causata dalle emissioni umane.

Eunice Lo, Ricercatrice in Cambiamenti Climatici e Salute presso l’Università di Bristol e co-autrice dello studio, sottolinea l’importanza di agire rapidamente per raggiungere emissioni nette zero e affrontare i problemi climatici attuali. Il loro studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, offrendo uno sguardo inquietante su un possibile futuro remoto della Terra.

Links: