Un nuovo repellente per zanzare basato su batteri umani

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Se efficace negli esseri umani, il repellente a lunga durata potrebbe privare le zanzare del loro titolo di più letali al mondo. (Jaromir Chalabala / Shutterstock.com)

Gli umani da sempre si trovano in lotta contro le zanzare, da quando queste fastidiose creature si nutrono di noi. Dalla semplice ma potenzialmente letale schiacciata, alla creazione di spray repellenti, reti e rumori, abbiamo cercato modi per difenderci. Tuttavia, ora c’è un nuovo repellente per zanzare che promette una protezione a lungo termine, utilizzando batteri presenti sulla pelle umana per creare un’arma genetica contro l’animale più pericoloso del mondo.

Le zanzare, sebbene possano sembrare innocue quando schiacciate, detengono un triste record: sono responsabili di più morti umane rispetto a qualsiasi altra creatura. La loro pericolosità risiede nelle malattie che trasmettono, come malaria, dengue, West Nile, febbre gialla, Zika e chikungunya. Di fronte a questa minaccia, come possiamo proteggerci in modo efficace?

Il nuovo repellente per zanzare si basa su una ricerca approfondita condotta sulla pelle umana. Due microrganismi comuni sulla nostra pelle, lo Staphylococcus epidermidis e il Corynebacterium amycolatum, producono un particolare tipo di acido lattico che attrae le zanzare. I ricercatori hanno ipotizzato che modificando geneticamente questi batteri per impedire la produzione di tale acido lattico, si potesse ridurre l’attrattiva della pelle umana per le zanzare.

Il primo esperimento, condotto senza coinvolgere altri animali, ha dimostrato che le zanzare erano meno attratte dai microrganismi ingegnerizzati rispetto a quelli presenti naturalmente sulla nostra pelle. In particolare, l’attrattiva per lo S. epidermidis modificato è diminuita tra il 22 e il 55 percento, a seconda della specie di zanzara considerata, tra cui Culex quinquefasciatus, Aedes aegypti e Anopheles gambiae.

Un secondo esperimento ha confrontato l’attrattiva delle zanzare verso i topi, utilizzando i batteri S. epidermidis di tipo selvatico rispetto a quelli ingegnerizzati. Ne è emerso che nel controllo con batteri selvatici le zanzare si sono avvicinate ai topi come al solito, mentre nel controllo con batteri ingegnerizzati c’è stato un calo dell’attrattiva del 64,4 percento. Risultati simili sono stati ottenuti con le versioni modificate di C. amycolatum.

È interessante notare che gli effetti repellenti sui moscerini hanno richiesto tre giorni per manifestarsi, ma una volta attivi, sono durati per ben 11 giorni. Questa lunga durata potrebbe rivoluzionare la protezione delle persone esposte alle zanzare trasmettitrici di malattie, privando questi insetti del titolo di “più letali del mondo”.

Sebbene il repellente debba ancora essere testato sugli esseri umani, se dimostrerà la sua efficacia potrebbe rappresentare un’innovazione straordinaria nel campo dei repellenti per zanzare. Immaginate di poter contare su un esercito di minuscoli soldati batterici OGM per proteggere la vostra pelle! Nel frattempo, possiamo sempre ricorrere al buon vecchio sapone al cocco.

Lo studio che ha portato a queste scoperte è stato pubblicato su PNAS Nexus, aprendo la strada a potenziali sviluppi rivoluzionari nel campo della protezione contro le zanzare.

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