USA: uomo trova nel suo giardino un raro fossile di mastodonte

USA: uomo trova nel suo giardino un raro fossile di mastodonte

Una mascella completa di mastodonte, insieme a frammenti di costole e un osso del piede, è stata scoperta nel cortile di una casa nella contea di Orange, New York. La scoperta è iniziata a fine settembre, quando il proprietario, mentre lavorava in giardino, ha trovato due grandi denti vicini alla superficie del terreno. Insospettito dalla loro forma e dimensione, ha contattato gli esperti del New York State Museum e della SUNY Orange per esaminare meglio l’area. Gli scavi condotti dagli specialisti hanno portato alla luce altri due denti e infine una mascella intera, confermata come appartenente a un mastodonte adulto (genere Mammut), un antico parente degli elefanti.

Secondo gli esperti coinvolti, tra cui l’antropologo Cory Harris della SUNY Orange, la mascella è il ritrovamento principale, ma i frammenti aggiuntivi di costole e ossa del piede rappresentano un importante contesto per possibili studi futuri. I ricercatori intendono continuare a esplorare l’area per verificare la presenza di ulteriori resti fossili. Intanto, le ossa sono state inviate a un laboratorio per un’analisi approfondita, tra cui la datazione al carbonio, per stabilire la loro età e raccogliere informazioni sull’ecosistema e le condizioni climatiche del periodo in cui visse l’animale.

Questa scoperta è solo l’ultima di una lunga serie nello stato di New York, che vanta una ricca storia paleontologica. Più di 150 fossili di mastodonte sono stati ritrovati nella regione, circa un terzo dei quali proprio nella contea di Orange, conosciuta anche per i ritrovamenti nelle Dutchess Quarry Caves. Queste grotte non solo hanno restituito fossili risalenti al tardo Pleistocene, ma anche manufatti lasciati dai cacciatori-raccoglitori paleoindiani di 12.000 anni fa, tra cui una rara punta scanalata in pietra.

La maggior parte dei fossili di mastodonte dello stato risale a circa 15.000 anni fa, nel tardo Pleistocene, un’epoca in cui il clima della Terra era molto più freddo e dominato da enormi ghiacciai che coprivano vasti territori e formavano ponti di terra. Questi ponti permisero la migrazione degli esseri umani dalla Siberia all’Alaska, un evento che è ancora oggetto di dibattito tra gli studiosi per quanto riguarda le sue tempistiche e modalità.

I mastodonti sono stati una delle circa 35 specie di megafauna che si estinsero durante questo periodo, probabilmente a causa di una combinazione di cambiamenti climatici e pressioni antropiche. Ritrovamenti come quello avvenuto nella contea di Orange possono offrire indizi importanti sull’interazione tra gli esseri umani preistorici e queste grandi creature. Gli scienziati stanno cercando prove di eventuali segni di intervento umano sui resti per capire se i mastodonti locali furono cacciati o sfruttati dall’uomo.

Secondo Robert Feranec, curatore della sezione animali dell’era glaciale presso il New York State Museum, questa scoperta è una preziosa opportunità per studiare l’ecologia del mastodonte e ricostruire gli ecosistemi del tardo Pleistocene. Ogni ritrovamento fossile rappresenta una “istantanea del passato” che aiuta a comprendere non solo la vita di allora, ma anche l’evoluzione degli ecosistemi attuali. Feranec sottolinea che scoperte come questa contribuiscono a ricostruire la storia della regione e il ruolo che l’uomo ha avuto nel modellare l’ambiente.

Nonostante siano passati 11 anni dall’ultimo ritrovamento di mastodonte nella contea di Orange, questa scoperta conferma ancora una volta l’importanza della regione per la paleontologia nordamericana, aprendo nuove possibilità di ricerca sugli antichi abitanti dell’area e sulle dinamiche ecologiche di un mondo scomparso.

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