La vita e l’eredità di James Harrison
James Harrison, un nome che risuona nel campo della salute materno-infantile, è scomparso serenamente nel febbraio 2025 all’età di 88 anni in una casa di cura nel New South Wales, Australia. La sua vita è stata caratterizzata da un dono raro e prezioso: il suo sangue, ricco di anticorpi Anti-D, ha salvato oltre 2,4 milioni di neonati da una condizione potenzialmente letale nota come malattia emolitica del feto e del neonato (HDFN). Questa patologia si verifica quando il sistema immunitario di una madre in gravidanza riconosce i globuli rossi del feto come una minaccia, portando a gravi complicazioni come anemia severa e insufficienza cardiaca. Prima dell’introduzione dei trattamenti con l’Anti-D negli anni ’60, circa il 50% dei neonati affetti da HDFN non sopravviveva. La storia di Harrison è un esempio di come un singolo individuo possa avere un impatto straordinario sulla vita di milioni di persone.
Il percorso di donazione di Harrison
La decisione di James Harrison di diventare donatore di sangue è stata influenzata da un’esperienza personale significativa. All’età di 14 anni, ricevette una massiccia trasfusione durante un intervento chirurgico al torace. Nonostante la sua avversione per gli aghi, iniziò a donare plasma non appena compì 18 anni. I test iniziali rivelarono che il suo sangue era particolarmente ricco di anticorpi contro l’antigene del gruppo D Rh, rendendolo un donatore eccezionale per i trattamenti con l’Anti-D. Harrison continuò a donare plasma ogni due settimane fino all’età di 81 anni, accumulando un totale di 1.173 donazioni entro maggio 2018. Fino al 2022, deteneva il record mondiale per il numero di donazioni di plasma effettuate. In un’intervista, espresse il desiderio che qualcuno potesse superare il suo traguardo, poiché ciò avrebbe significato che anche altri avrebbero potuto salvare vite.
I riconoscimenti e l’impatto di Harrison
Per il suo straordinario impegno, Harrison ricevette nel 1999 la Medaglia dell’Ordine dell’Australia (OAM) e nel 2011 fu nominato nella divisione Eroe Locale del New South Wales ai premi Australian of the Year. Tuttavia, oltre ai riconoscimenti ufficiali, la sua eredità si riflette nelle storie personali di coloro che ha aiutato. Tracey Mellowship, sua figlia, ha condiviso che sia lei che due dei suoi nipoti hanno beneficiato delle immunizzazioni anti-D, sottolineando la gioia che portava a Harrison sapere che le sue donazioni avevano un impatto positivo su famiglie intere. “Diceva sempre che non fa male, e la vita che salvi potrebbe essere la tua”, ha raccontato Mellowship in un’intervista alla BBC. La sua dedizione ha ispirato molte persone a considerare la donazione di sangue come un atto di altruismo fondamentale.
La situazione attuale della donazione di sangue in Australia
In Australia, attualmente ci sono meno di 200 donatori regolari di Anti-D, ma il loro contributo è fondamentale, poiché assistono circa 45.000 madri e i loro bambini ogni anno. Per affrontare la crescente domanda, Lifeblood, il Servizio Sangue della Croce Rossa Australiana, ha avviato una collaborazione con l’Istituto di Ricerca Medica Walter e Eliza Hall. L’obiettivo di questa partnership è replicare in laboratorio gli anticorpi Anti-D di Harrison e di altri donatori, con la speranza di sviluppare una versione sintetica che possa essere utilizzata a livello globale per le donne in gravidanza. David Irving, direttore della ricerca di Lifeblood, ha descritto questa scoperta come un “santo graal”, evidenziando la difficoltà di trovare donatori costanti con una produzione di anticorpi di alta qualità. La ricerca continua a essere un elemento cruciale per garantire la salute delle future generazioni.
La chimica unica del sangue di Harrison
Sebbene le ragioni precise della chimica unica del sangue di Harrison rimangano in parte misteriose, alcuni esperti suggeriscono che potrebbero essere collegate alla trasfusione ricevuta durante la sua adolescenza. Indipendentemente dall’origine di questa peculiarità, la sua generosità e il suo impegno costante nella donazione hanno trasformato quella che avrebbe potuto essere una semplice curiosità medica in una risorsa vitale per la salute pubblica. Oggi, innumerevoli famiglie devono la vita dei loro figli alla dedizione e all’altruismo di Harrison, il cui impatto continuerà a farsi sentire per generazioni. Harrison ha promesso di continuare a donare fino a quando sarebbe stato in grado di farlo, un esempio luminoso di come un singolo atto di generosità possa cambiare il mondo.